Una settimana fa, raccontavo in un articolo il crescente malcontento tra gli utenti Apple in possesso di una AirPort Extreme Base all’indomani della commercializzazione di TimeCapsule. Il nuovo dispositivo consentiva, infatti, la creazione di backup via wireless tramite l’applicativo TimeMachine, cosa che non era invece possibile per i possessori del router Apple che avevano provveduto a collegare un disco rigido esterno alla base WiFi.
In quel di Cupertino difficilmente qualcuno legge Webnews, ma sicuramente in molti leggono i forum di discussione ospitati sui server della mela per tastare il polso alla clientela. Così, a una settimana dal mio articolo e a circa sei mesi dalle prime proteste, Apple ha rilasciato un aggiornamento per consentire a tutti i possessori di una AirPort Extreme Base di effettuare i backup con TimeMachine via wireless, sfruttando un disco rigido esterno collegato al router. La notizia ha destato molto scalpore ed entusiasmo tra gli utenti dei forum, che si erano ormai avviati sulla strada della rassegnazione dopo aver lottato con gli stratagemmi più disparati per superare i paletti posti da Apple.
Per poter usufruire di TimeMachine via WiFi è necessario disporre dell’ultima versione di Leopard, ovvero Mac OsX 10.5.2, e di un update per aggiornare il firmware della propria AirPort Extreme Base. E’ consigliabile effettuare prima l’aggiornamento e poi collegare l’hard disk esterno al router, una precauzione da poco, che potrebbe però evitare spiacevoli sorprese nel riconoscimento del dispositivo. Regolati i settaggi e le regole di accesso all’HDD via AirPort Utility, è sufficiente accedere al pannello di configurazione di TimeMachine attraverso “Preferenze di Sistema”, selezionare dal menu “Cambia disco” l’hard disk remoto su cui si desiderano salvare i backup e spostare l’interruttore della macchina del tempo su “ON”.
A seconda della distanza dal vostro Mac della AirPort Extreme Base e alla velocità del disco rigido esterno, la prima operazione di backup potrebbe richiedere molto tempo per il trasferimento dei dati (il primo backup supera spesso i 50Gb di dati). TimeMachine è stato comunque studiato per agire in background senza occupare eccessivamente le risorse del vostro Mac. Nel caso in cui siate costretti a spegnere il vostro dispositivo, nessun problema: l’upload dei backup supporta pienamente la funzione “Stop”. TimeMachine si congelerà dunque come gli altri applicativi in esecuzione, per poi riprendere l’opera di backup al riavvio successivo dal punto in cui l’aveva lasciata. La nuova funzione attivata da Apple si dimostra, naturalmente, molto valida per compiere backup al volo dei propri MacBook. Basta avere un poco di pazienza per l’upload…