Red Hat Inc. ha pubblicato i risultati fiscali relativi allo scorso anno e al quarto trimestre, presentando utili record: il titolo in borsa nella sola giornata di venerdì ha guadagnato il 5,48%, portando a 18,49 dollari il prezzo per ogni azione.
Le entrate hanno subito un balzo in avanti del 31% rispetto all’anno precedente, con un ulteriore avanzamento del 40% per gli anticipi percepiti per i lavori commissionati e in corso. Gli incassi totali dei dodici mesi fiscali, con termine a fine Febbraio, sono saliti fino a 523 milioni di dollari, contro i 400.6 milioni dell’anno precedente. Gli anticipi di cassa hanno invece raggiunto la ragguardevole cifra di 472.9 milioni di dollari. Particolarmente brillante è stato l’ultimo trimestre, che ha visto i profitti aumentare del 5% rispetto al terzo periodo. Le maggiori entrate hanno permesso a Red Hat di raggiungere un flusso di cassa operativo di 264 milioni di dollari, circa il 50% degli incassi totali. Grazie alla maggiore liquidità la storica azienda produttrice di soluzioni Linux ha potuto riacquistare circa 3,7 milioni di azioni ordinarie per un valore approssimativo di 66 milioni di dollari.
»È stato un anno eccezionale» ha commentato Charlie Peters, vice direttore esecutivo: «Le performance della compagnia sono state guidate dalla crescente domanda per soluzioni opensource e dal convincente valore che siamo stati in grado di dimostrare ai nostri clienti. Abbiamo anche monetizzato i crescenti investimenti dell’anno passato nei settori ingegneria, vendita e marketing […]». In particolare gli investimenti nel marketing e nel settore vendite sono stati incrementati del 31%. Similmente i costi per la ricerca e lo sviluppo sono cresciuti del 32%.
I ricavi di Red Hat sono dovuti principalmente dalle sottoscrizioni di assistenza per i suoi prodotti enterprise, che hanno fruttato quasi 450 milioni di dollari, con un miglioramento del 32% rispetto all’anno precedente. E Red Hat è sempre più decisa a puntare sul mercato dell’assistenza ai clienti enterprise: la società del cappello rosso ha infatti portato a termine l’acquisizione di Amentra, società specializzata nell’assistenza e la gestione di infrastrutture opensource, con particolare predilezione per le soluzioni middleware basate su JBoss. E proprio JBoss è stato uno dei cavalli trainanti per RedHat che ha visto l’utilizzo del proprio Application Server costantemente in crescita presso le aziende medie e grandi.
Anche l’anno fiscale appena iniziato si profila come particolarmente roseo: gli analisti prevedono nei prossimi dodici mesi degli incassi compresi tra i 665 e i 680 milioni di dollari. Una tendenza che conferma la classifica stilata da Forbes, in cui RedHat figura all’undicesimo posto tra le aziende più in crescita degli Stati Uniti. Jim Whitehurst, presidente di RedHat, ha dichiarato che «L’attuale slancio delle soluzioni opensource è solido e in crescita, e pensiamo che ci sia una significante possibilità di espandere la nostra presenza con gli attuali clienti e con le tante compagnie e industrie che hanno appena iniziato ad adottare soluzioni opensource in maniera significativa».