Da qualche parte bisogna pur cominciare. Ogni tecnologia, per arrivare a divenire pervasiva in tutto e per tutto, necessita di device efficienti ed a basso costo, ma necessita anche il raggiungimento di quella soglia di utilizzabilità che rendono tale tecnologia effettivamente disponibile, effettivamente utile, effettivamente desiderabile. Di lì in poi è tutta una discesa ad ostacoli in cui occorre solo dribblare i paletti della concorrenza.
Nokia è all’inizio di questo percorso in quello che è un nuovo sistema che la casa finlandese va introducendo nei propri dispositivi. Come al solito i più si chiederanno: ma è davvero utile? “Sì, era proprio necessario” è la risposta che tutti ci daremo tra qualche anno, quando la soglia del bisogno si sarà nuovamente innalzata di un gradino ed i telefonini saranno il nostro tramite anche per i pagamenti in mobilità.
La suggestione è nell’aria ormai da tempo. Aleggia come una fantasia fantascientifica narrata in un futuro lontano, eppure vicino. Il quadro è quello di un utente che sul proprio telefonino tiene alcuni semplici dati che fanno da lasciapassare al proprio gruzzoletto digitale. Eccolo quel pendolare che non fa il biglietto per salire in treno: lo acquista direttamente mentre cammina rapidamente verso i binari. Lo conserva sul telefonino. Lo passa al controllore, se necessario, per dimostrare la propria buona fede. Lo stesso pendolare che tra poco farà la stessa cosa con il bus e, prima di tornare a casa, pagherà così anche il parcheggio della propria automobile. Il quadro è stato dipinto da tempo ed ogni giorno se ne aggiunge un nuovo tassello. L’ultima sfumatura ha un nome preciso: Nokia 6212 Classic.
Con questo cellulare Nokia introduce nell’organigramma della propria offerta il primo cellulare dotato di tecnologia Near Field Communication (NFC). Spiega il comunicato stampa rilasciato: «il dispositivo 3G permette agli utenti di condividere comodamente contenuti, accesso a servizi e informazioni così come permette di portare a compimento pagamenti e acquisti di ticket». Il tutto a partire dal terzo trimestre dell’anno per un valore di mercato previsto a poco più di 200 euro.
Per spiegare con semplicità ai potenziali acquirenti il valore aggiunto del nuovo 6212, Nokia approccia la definizione dell’NFC con una spiegazione semplicistica: «Near Field Communication è progettato per una intuitiva, semplice e sicura interazione tra device elettronici. Tramite un tag NFC-enabled i consumatori possono ricevere nuovi contenuti quali link, file audio o contatti direttamente sul proprio cellulare». Il tutto posizionando il cellulare stesso a pochi centimetri dal punto abilitato per il riconoscimento, il tutto con certificazione ISO che risale già al 2003.
Impossibile ad oggi delineare realisticamente qualcosa di più. È possibile, però, immaginare. Perchè se tutto quanto descritto nel comunicato stampa è quanto possibile nell’interazione tra due utenti, il contesto di una interazione uomo/macchina può offrire orizzonti ancor più importanti con il mondo della telefonia in grado di posizionarsi al centro di un più complesso meccanismo che in qualche modo potrebbe sovrapporsi a quello dei bancomat e delle carte di credito. Fermo restando le premesse di un mercato intero che dovrà adeguarsi, tecnicamente e culturalmente, al profondo cambio di orizzonte che va delineandosi e che Nokia sarebbe ben lieta di poter assecondare.
Dietro all’NFC, però, non c’è solo Nokia. La tecnologia, giudicata dalla BBC come una delle 5 più promettenti del 2008, già vede tra i suoi sostenitori nomi quali HP, Microsoft, NEC, Panasonic, Samsung e Sony (quest’ultima nel ruolo di cofondatrice dell’NFC Forum, entità non profit di sostegno allo sviluppo ed alla promozione di quello che oggi è a tutti gli effetti uno standard ISO certificato in duplice protocollo ISO/IEC 18092/ECMA-340 e ISO/IEC 21481/ECMA-352). Attenzione, però, perchè al fianco di questi nomi già vanno configurandosi Visa, Mastercard e American Express. Motorola, Telefonica e decine di altri gruppi si sono aggregati in seguito alla cordata in qualità di membri “principali” o “associati”.
La presenza di Visa, Mastercard e American Express ha una sua importanza specifica: Nokia, abilitando i cellulari al pagamento in prossimità, aggira infatti la necessità di un collegamento tramite il carrier di telefonia. Così facendo i carrier stessi rimangono al di fuori di tale mercato e Nokia può trovare una alternativa rilevante in chi gestisce le grandi carte di credito internazionali. I carrier la loro cordata la costruiranno presumibilmente in un’altra direzione, ancora tutta da esplorare, e relativa alla realtà prettamente online dei servizi non abilitabili in prossimità.
Tecnicamente trattasi di una tecnologia per certi versi povera, limitata ad una comunicazione 1-a-1 in un range di pochi centimetri, ma è in queste sue peculiarità che la Near Field Communication trova la sua forza: a differenza del bluetooth, ad esempio, promette un tempo di attivazione drasticamente più rapido e questa sua istantaneità (unitamente alla prossimità degli elementi) configura la praticità d’uso del cellulare per questo tipo di servizi. Da non sottovalutare, ancora, l’intercompatibilità con la tecnologia RFID, potenzialmente in grado di offrire ulteriore valore aggiunto ai cellulari abilitati.
La varietà di utilizzi a cui l’NFC può essere estesa è ben esplicata nella serie di video illustrativi messi a disposizione sul sito dell’NFC Forum: posizionare il cellulare a pochi centimetri da un tag di attivazione, infatti, può permettere l’ottenimento di informazioni, l’identificazione personale, l’accesso a servizi, il trasferimento di denaro e molto altro ancora. Inevitabilmente, dunque, il tutto diviene di potenziale interesse per venditori e pubblicitari, provider di servizi ed utenza. Certo il contesto è ancor lungi dall’essere completo: la diffusione dei dispositivi e dei sistemi compatibili necessiterà di tempo e grandi investimenti, ma il potenziale di fuoco delle aziende impegnate sembra essere la maggior garanzia delle possibilità di sfondamento di tale tecnologia sul mercato.
Tutto inizia con il Nokia 6212. Ma dell’NFC probabilmente se ne sentirà ancora parlare, e non poco.