Con una lunga e motivata lettera, il CEO di Microsoft, Steve Ballmer, ha espresso con chiarezza e schiettezza la posizione della sua società a Jerry Yang, amministratore delegato di Yahoo. La missiva che sancisce la fine di quello che, forse, sarà solo il primo capitolo della travagliata acquisizione del motore di ricerca da parte di Redmond, fornisce interessanti spunti per comprendere in filigrana le intenzioni per il futuro di Ballmer.
Per i meno avvezzi con l’idioma di Sua Maestà e dello Zio Sam, ecco la traduzione dell’ormai discusso messaggio in cui il CEO di Microsoft comunica a Jerry Yang l’intenzione di ritirare l’offerta di acquisto per Yahoo.
Caro Jerry,
dopo oltre tre mesi, abbiamo raggiunto la conclusione per un possibile accordo tra Microsoft e Yahoo.
Voglio prima di tutto esprimere i miei ringraziamenti personali a te, al tuo gruppo di manager e al Board of Directors di Yahoo per l’attenzione mostrata per la nostra proposta. Ho apprezzato il tempo e la considerazione che tutti voi avete dedicato alla questione, e in particolar modo ho apprezzato il tempo che avete personalmente impegnato. Ho la sensazione che i nostri colloqui di questa settimana siano stati particolarmente utili, fornendo a me per la prima volta con chiarezza ciò che sia e non sia possibile fare.Mi dispiace che Yahoo non si sia adoperato per accettare la nostra offerta. Ti ho contattato per la prima volta il 31 gennaio con la nostra offerta poiché credevo che un accordo tra le nostre due società potesse creare qualcosa di valore per i nostri rispettivi azionisti fornendo ai clienti, agli editori di contenuti e agli inserzionisti innovazione e possibilità di scelta sul mercato. La nostra decisione di offrire il 62% all’epoca era la chiara dimostrazione di quanto fossero forti le nostre motivazioni.
Nel corso dei nostri colloqui di questa settimana, abbiamo espresso la nostra intenzione di alzare l’offerta a 33 dollari per azione, dimostrando ancora una volta l’interesse per questa opportunità. Tale aumento avrebbe aggiunto circa 5 miliardi di dollari per gli azionisti, se comparata alla nostra offerta iniziale. Si sarebbe inoltre tradotta in un bonus di oltre il 70% rispetto al prezzo di chiusura delle vostre azioni il 31 gennaio. Eppure si è dimostrata insufficiente, come dimostrato dalla vostra posizione finale tesa a ottenere ancora 5 miliardi o più da Microsoft, o ancora altri 4 dollari per azione oltre ai 33 dollari della nostra offerta.
Inoltre, dopo aver ripensato ai nostri colloqui di questa settimana, mi è ormai chiaro come sia poco sensato per Microsoft portare la nostra offerta direttamente ai vostri azionisti. Questo approccio implicherebbe necessariamente una competizione protratta nel tempo e probabilmente un’offerta di scambio. I nostri colloqui con voi ci hanno portato a concludere che, nel frattempo, avreste compiuto numerosi passi per rendere Yahoo meno appetibile per una acquisizione da parte di Microsoft.
Guardiamo con particolare preoccupazione al vostro possibile piano per rispondere a una offerta “ostile” cercando un nuovo accordo che potrebbe coinvolgere o portare a esternalizzare presso Google i servizi per i link a pagamento offerti da Yahoo. A nostro modo di vedere, un accordo di questo tipo con il principale fornitore di ricerche online renderebbe l’acquisizione di Yahoo priva di interesse per noi per numerose ragioni:
- Primo, minerebbe alla base la stabilità nel lungo periodo di Yahoo spingendo gli inserzionisti a preferire Google al vostro servizio Panama. Ciò renderebbe inoltre maggiormente parcellizzate le vostre strategie per l’advertising e ciò che vi oribita intorno. Tutto questo comprometterebbe la crescita del vostro sistema di advertising in futuro.
- Comprometterebbe la capacità di Yahoo di trattenere gli sviluppatori specializzati nei sistemi di advertising che costituiscono uno dei nostri principali interessi nell’accordo tra le nostre società.
- Inoltre, comporterebbe una serie di rilievi legali che nessun acquirente, Microsoft compresa, sarebbe disposto a ereditare. Tra le altre cose, ciò consoliderebbe l’attuale market share del principale fornitore di ricerche online [Google, ndr] riducendo così la concorrenza e le possibilità di scelta nel mercato.
- Questo consentirebbe a Google di stabilire i prezzi sia per i suoi termini di ricerca che per la vostra piattaforma e, contestualmente, di aumentare i costi per gli inserzionisti di Yahoo. Oltre ai problemi di natura legale, questa sembra una strategia poco saggia dal punto di vista del business a meno che non vi sia l’interesse di abbandonare le ricerche a pagamento in favore di Google.
- Infine, pregiudicherebbe qualsiasi possibilità di accordo con qualsiasi altro fornitore di ricerche online che non faccia già affidamento sul sistema offerta da Google.
Dunque, le vostre apparenti intenzioni di perseguire una soluzione del genere nel caso di una offerta ostile mi porta alla ferma decisione di non seguire questo percorso. Ritiro formalmente la proposta di Microsoft per acquisire Yahoo.
Andremo avanti per la nostra strada e continueremo a innovare e a far crescere Microsoft con le persone di talento che abbiamo nel nostro gruppo e con possibili altri accordi strategici con altri partner commerciali.
Continuo a pensare ancora oggi che la nostra offerta sia l’unica alternativa in grado di offrire ai vostri azionisti il giusto e corretto valore per le loro azioni. Rinunciando a raggiungere un accordo con noi, voi e i vostri azionisti avete lasciato sul tavolo una enorme opportunità. Ma naturalmente un accordo non è obbligatorio.
Grazie ancora per il tempo speso insieme per parlare di queste cose.
Cordialmente,
Steven A. Ballmer