111 mln di dollari di condanna per TorrentSpy

La causa contro la MPAA giunta al termine non è certo finita bene per i gestori del motore di ricerca per torrent. Dovranno corrispondere una cifra quasi da record ai grandi studios anche per colpa di un atteggiamento poco proficuo tenuto in tribunale
111 mln di dollari di condanna per TorrentSpy
La causa contro la MPAA giunta al termine non è certo finita bene per i gestori del motore di ricerca per torrent. Dovranno corrispondere una cifra quasi da record ai grandi studios anche per colpa di un atteggiamento poco proficuo tenuto in tribunale

Brutto colpo per TorrentSpy: il sito di ricerca per file torrent ha perso una causa intentatagli da sei tra i grandi studi di produzione hollywoodiani per la quale arriva comunicazione ora che la parte colpevole dovrà corrispondere la somma di ben 111 milioni di dollari.

La Corte Distrettuale di Los Angeles è stata irremovibile nella sua sentenza e il risultato è che TorrentSpy è riconosciuto colpevole di aver fomentato la violazione di copyright per 3.700 film e show televisivi, ognuno dei quali punibile con 30.000 dollari di sanzione pecuniaria. La sentenza comunque non deve essere stata troppo una sorpresa per i gestori i quali già in marzo per il clima ostile che avevano subodorato avevano deciso di chiudere il sito.

Prevedibilmente trionfanti le parole espresse da Dan Glickman, CEO della MPAA, attraverso il comunicato stampa dedicato: «Questa condanna monetaria manda un messaggio molto forte riguardo l’illegalità di questi siti. La sconfitta di TorrentSpy è una vittoria per gli studios e dimostra che i siti pirata sono condannati alla chiusura e non permetteremo che continuino ad operare senza batterci per il diritto d’autore».

Eppure originariamente le cose sembravano messe bene per TorrentSpy che alla causa intentata dalla MPAA aveva risposto facendone partire a sua volta una per invasione della privacy, cospirazione e pratiche di business non legittime. Il passo falso del sito di TorrentSpy è stato però nel cercare di nascondere le proprie tracce.

Quando la MPAA aveva fatto richiesta degli indirizzi IP degli utenti del sito, TorrentSpy aveva risposto che non era possibile per loro averli, però poi da una conversazione su un forum tra i moderatori è risultato evidente che i suddetti indirizzi fossero invece reperibili. Un simile atteggiamento ha chiaramente maldisposto il giudice, il quale non ha risparmiato la condotta poco pulita della difesa.

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