«Questa è la tua occasione per chiedere al Primo Ministro qualsiasi cosa ti passi per la mente. Invia le tue domande ora e torna presto per votare le tue preferite. Gordon risponderà alle domande più votate proprio qui su YouTube alla fine di Giugno». Il Primo Ministro in questione è Gordon Brown, alla guida del governo inglese, determinato a trasferire anche sul Web il tradizionale appuntamento del question time, le domande a risposta diretta formulate settimanalmente dai parlamentari nell’aula dei Commons. Grazie a YouTube, i sudditi di sua maestà potranno ora indirizzare direttamente le domande al loro primo ministro, senza alcuna intermediazione da parte dei loro rappresentanti in parlamento.
Secondo numerosi analisti politici di oltre Manica, la nuova iniziativa lanciata da Gordon Brown sarebbe tesa a recuperare parte dell’appeal con i più giovani, sui quali il nuovo inquilino di Downing Street sembra incapace di raggiungere il successo ottenuto dal suo predecessore Tony Blair. Noto per la sua serietà e una certa ritrosia a confrontarsi con i nuovi media, Brown è stato spesso etichettato dai suoi oppositori politici come un “primo ministro analogico nell’era del digitale”. L’approdo sul più noto portale di video sharing al mondo potrebbe dunque rimuovere parte della patina refrattaria alla tecnologia del primo ministro, aumentando il gradimento dello stesso tra i cittadini britannici.
Volto sorridente, linguaggio colloquiale e schermo di computer sullo sfondo, Gordon Brown si rivolge direttamente agli utenti di YouTube, invitandoli a partecipare alla sua iniziativa per un question time esteso: «Sono molto felice di lanciare questa nuova iniziativa su YouTube. Sarà un appuntamento regolare, sarò qui per rispondere alle vostre domande. Interrogativi su come stia evolvendo la globalizzazione, sul surriscaldamento globale, su come ottenere un lavoro e come far funzionare meglio i servizi della pubblica amministrazione. Sarò qui per rispondere alle vostre domande. I politici hanno la possibilità di formularle durante il question time, penso sia giunto il momento di dare un’opportunità anche ai singoli cittadini».
Ormai da alcuni mesi, la leadership di Gordon Brown in Gran Bretagna soffre di una considerevole flessione in termini di consenso. I cittadini britannici non sembrano gradire particolarmente il loro primo ministro, meno carismatico di Tony Blair e spesso incapace di comunicare efficacemente i provvedimenti della sua amministrazione. L’esperimento su YouTube potrebbe dunque rivelarsi una buona opportunità per recuperare un poco del consenso perduto, anche se i tempi del primo question time non sembrano corrispondere molto alle istanze di immediatezza della Rete: gli utenti potranno inviare le loro domande fino al 21 giugno, mentre per le risposte non è stata ancora fissata una data certa.