Una delle regole d’oro quando sei Davide è di non indispettire mai Golia, eppure nel corso degli anni Alcatel sembra non aver seguito questo insegnamento, specie nei confronti di Microsoft. Ripetute cause intentate contro il colosso dell’informatica, spesso con l’intento di ottenere cospicui risarcimenti, hanno creato un clima molto difficile, portando Redmond al contrattacco, eppure Alcatel sembra avere spuntato la prima battaglia.
Nel corso della lunga querelle legale, Microsoft aveva accusato Alcatel di avere infranto quattro brevetti detenuti da Redmond, una causa partita circa un anno fa e tutta incentrata sui sistemi di comunicazione telefonica tra computer, videoconferenze e messaggistica. Uno spiegamento di forze forte che costituiva la risposta alle accuse precedentemente lanciate da Alcatel. Secondo l’International Trade Commission che si è occupata del caso, la società francese non avrebbe però violato alcuna proprietà intellettuale detenuta da Microsoft. Il tentativo di rivalsa nei confronti di Alcatel da parte di Redmond sembra dunque essere fallito, nonostante precedentemente il magistrato incaricato del caso avesse ravvisato la violazione di almeno uno dei quattro brevetti in questione.
Le dichiarazioni delle due parti in causa non si sono certo fatte attendere: mentre Alcatel si è dichiarata lieta per la decisione del tribunale, che ha confermato le verità esposte dalla società francese, da Redmond sono giunte parole di dispiacimento e contrarietà alla decisione della Commissione. A tal proposito, l’agenzia di stampa Reuters ha riportato le dichiarazioni del portavoce di Microsoft David Bowermaster: «Siamo dispiaciuti che l’International Trade Commission abbia modificato la sentenza del giudice Luckern sull’infrazione del brevetto 439, aspettiamo però di ricevere la sentenza completa per comprenderne le motivazioni».
Dunque, un punto a favore di Alcatel, che nel frattempo non era stata certo ferma e aveva provveduto a intentare nuovamente causa a Redmond attraverso una società sussidiaria, la Agere Systems, che recentemente avrebbe scoperto che una tecnologia utilizzata da Redmond per la riduzione dell’eco nelle telefonate via PC sarebbe in realtà basata su un proprio brevetto.