A differenza di quanto precedentemente annunciato, Intel si è vista costretta a rimandare l’attesa introduzione sul mercato dei nuovi microprocessori Montevina Centrino2, concepiti principalmente per i dispositivi portatili. Il rilascio slitta dunque dalle prime settimane di giugno al mese di luglio, con un sensibile ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista dalla società di Santa Clara. L’introduzione dei diversi processori appartenenti alla nuova serie avverrà in maniera graduale e interesserà anche il mese di agosto.
Stando alle informazioni fornite da Intel nel corso delle ultime settimane, i nuovi Centrino2 forniranno maggiore potenza di calcolo per le elaborazioni grafiche, ma soprattutto una migliore compatibilità con lo standard WiMax e con i sistemi HDCP. Entro il 14 luglio, la società di Santa Clara dovrebbe introdurre sul mercato le versioni “X” e “T” dei suoi microprocessori per commercializzare poi gli altri modelli nelle settimane seguenti.
Le cause del ritardo nella consegna dei chip sono legati alla certificazione dello standard WiFi e ad alcuni problemi connessi al chipset dei nuovi Centrino2. A causa di alcuni errori di connessione e regolazione delle antenne nelle fasi di test del wireless, la Federal Communications Commision degli Stati Uniti non ha potuto rilasciare le dovute certificazioni, obbligando di fatto Intel a rivedere i settaggi e ripetere le prove per lo standard WiFi. Un problema di semplice natura burocratica, ben diverso dai problemi di compatibilità riscontrati nel chipset “Cantiga“, alla base della nuova serie di processori.
«Utilizzeremo i giorni in più per correggere due problemi che richiedono una revisione dei nostri chipset dotati di soluzioni per la grafica integrate, e per rivedere alcuni errori commessi durante le fasi di test delle nostre antenne wireless» ha dichiarato Elvin Ong, uno dei portavoce di Intel, che ha poi ricordato come la decisione del rinvio sia stata dettata dalla semplice necessità di offrire ai clienti prodotti stabili e di qualità. L’annuncio di Intel non ha avuto particolari ripercussioni in borsa: il titolo della società di Santa Clara si è mosso in territorio negativo, ma con perdite inferiori allo 0,55%.