Nonostante un ottimo inizio, come dimostra il grafico più in basso (rosso = HD-DVD, blu = Blu-Ray), Toshiba si vede costretta a levar momentaneamente le tende dal mondo dell’alta definizione.
Infatti, lo standard HD-DVD, di cui la casa nipponica ne era il principale promotore, è definitivamente fuori mercato, lasciando così l’intera piazza mondiale al suo diretto concorrente Sony con il suo Blu-ray.
Le cause di una tale sconfitta sono sicuramente da ricercare nella qualità del prodotto che, nel corso del tempo, ha visto man mano il prodotto Sony superare quello di Toshiba sotto tutti gli aspetti, facendogli perdere così il largo consenso guadagnato nei primi mesi di vita.
Un esempio concreto è certamente rappresentato dall’abbandono di Warner in favore del prodotto Sony, una delle più grandi compagnie cinematografiche rimasta per svariati mesi neutrale, offrendo prodotti sia in formato Blu-ray, sia in HD-DVD.
Anche Microsoft, che puntava molto sul formato di Toshiba, ha dovuto interrompere la produzione di console XBox 360, che montavano lettori con lo standard nipponico.
Ma non finisce qui, infatti la stessa PlayStation 3, prodotta da Sony, ha contribuito enormemente al flop di HD-DVD in quanto utilizzatrice di lettori Blu-Ray, confermandone ancora una volta la sua netta superiorità in fattore qualitativo (graficamente parlando).
Per Toshiba sicuramente è stato un duro colpo, anzi durissimo, che comporterà una grossissima perdita sia di capitali proporzionata all’investimento complessivo, sia a livello di immagine in quanto sconfitta clamorosamente dal suo diretto concorrente.
Certamente Toshiba non è compagnia che si arrende facilmente e già da ora le indiscrezioni su un suo possibile ritorno in pista nel mondo dell’alta definizione sono tante, anche se per il momento non vi è ancora nulla di ufficiale.
Nel frattempo che ciò avvenga la casa nipponica ha assicurato completa assistenza per tutti coloro che avessero acquistato un prodotto che utilizzasse l’oramai fuori mercato standard HD-DVD, tentando di contenere, almeno in parte, il danno di immagine causato da questo tremendo flop.