«Dobbiamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per ottenere in futuro un dominio Internet in cirillico, è una questione particolarmente seria». Non ha usato mezze misure il nuovo presidente della Russia, Dmitrij Medvedev, intervenuto all’International Congress of Russian Press a Mosca. Per il maggiore responsabile del Cremlino, l’adozione dei caratteri in cirillico per i domini Internet costituisce, infatti, un passaggio fondamentale per promuovere l’utilizzo del russo come una lingua globale oltre i confini della sua nazione.
Da alcuni anni, il governo di Mosca è stretto dalla necessità di rilanciare il russo come principale lingua nei paesi un tempo appartenuti alla Unione Sovietica che, una volta caduto il Muro di Berlino nel 1989, hanno iniziato a utilizzare nuovamente i dialetti locali e l’inglese, accantonando spesso il russo. La lenta, ma progressiva diffusione della Rete avrebbe acuito ulteriormente il fenomeno, rendendo in numerosi ambiti l’inglese predominante sulla lingua locale con grande rammarico da parte di Mosca.
Secondo Medvedev, l’adozione del cirillico per i domini del Web potrebbe consentire un recupero del russo, incentivando un ampio bacino di utenti ad abbandonare l’inglese per tornare alla loro lingua di origine. «Si tratta di un simbolo dell’importanza della lingua russa e del Cirillico e non è male come area di cooperazione. Abbiamo un alto livello di possibilità di raggiungere questo tipo di decisione nel mondo di Internet» ha aggiunto il presidente della Russia, determinato a ottenere il risultato come bandiera della propria capacità di influenza oltre confine.
Nel corso del suo intervento, Medvedev ha poi dichiarato di essere un appassionato del Web e di consultare i siti di informazione ogni mattina alla ricerca delle ultime notizie. A poche settimane dalla sua elezione, il presidente vuole apparire aperto al confronto, specie con l’opinione pubblica, veicolando un’immagine di uomo politico illuminato e al passo con i tempi.
Al momento, i domini in Russia sono compilati con i caratteri latini e utilizzano principalmente due suffissi, identificativi dell’area geopolitica in cui sono registrati: “.ru” per Russia e “.su” per Soviet Union, retaggio del passato, assegnato nel 1990 a circa 15 mesi dalla caduta della stessa Unione Sovietica. Ora il governo di Mosca sarebbe interessato a ottenere un terzo dominio dall’ICANN, l’ente preposto alla distribuzione dei domini e all’armonizzazione degli indirizzi online. Secondo numerosi analisti, il nuovo suffisso dovrebbe assumere la conformazione “.rf”, ove le due consonanti sarebbero le iniziali di Russian Federation. A differenza degli altri due domini, però, il nuovo suffisso dovrebbe essere compilato con i caratteri in cirillico e non con i tradizionali caratteri latini.
Per alcune associazioni attive per la libertà di stampa in Russia, le richieste di Medvedev nasconderebbero altri fini rispetto alla semplice protezione del russo, la sesta lingua più parlata al mondo. Un dominio esclusivamente dedicato ai siti in Cirillico potrebbe rendere molto più rapidi e pervasivi i controlli della censura, limitando ulteriormente la libertà di stampa per giornalisti, blogger e semplici utenti in Russia.