Ad oggi, nell’angolo inferiore destro di ogni mappa raggiungibile tramite i server Google, compare l’accredito a Tele Atlas in qualità di fornitore dei dati geografici mappali disponibili a schermo. Da oggi e per ulteriori 5 anni l’accredito rimarrà immutato: TeleAtlas e Google hanno firmato un importante patto di collaborazione che conferma quanto operato in passato ed aggiunge un ulteriore fondamentale risvolto alla partnership.
Da una parte Google si assicura le mappe TeleAtlas per un ulteriore lustro. Le mappe stesse, peraltro, sono ad ogni effetto proprietà Tom Tom in quanto l’azienda dei noti navigatori è riuscita a strappare TeleAtlas dalle grinfie di Garmin a suon di rialzi in un’asta miliardaria di importante valore strategico. TeleAtlas, per contro, potrà contare ora sulla fondamentale collaborazione Google per quanto concernente il lavoro di community che Google può donare alle mappe. Il gruppo di Mountain View, infatti, sta mettendo a punto strumenti di editing che permettono agli utenti di inserire e modificare “dal basso” le informazioni cartografiche fornite “dall’alto”. Tali informazioni supplementari provenienti dai servizi Google verranno condivise con TeleAtlas, che potrà trarne vantaggio per una miglior definizione di quanto in possesso.
Per Google v’era una sola alternativa a TeleAtlas: Navteq, unico grande rivale nel mondo mappale internazionale, è oggi proprietà Nokia, la quale ha rilevato la proprietà dell’azienda con una improvvisa operazione da 8.1 miliardi di dollari. Nokia, nel tempo, si è però spesso avvicinata al mondo Microsoft, mondo dal quale tiene ancora le distanze solo relativamente a quanto concernente il sistema operativo rivale Windows Mobile.
Se oggi è facilmente ipotizzabile una qualche sinergia collaborativa tra il mondo Tom Tom e i servizi online di Google (cosa di cui si hanno già alcune avvisaglie), allo stesso modo il discorso è ribaltabile sul versante opposto ove Microsoft gode di un paritetico e qualitativo servizio mappale mentre Navteq e TeleAtlas si contendono l’utenza e (probabilmente) il futuro mercato dei navigatori. Per Nokia la sfida è iniziata con la serie N ed i primi esperimenti inaugurati con l’N95. Per Tom Tom c’è da confermare una leadership conquistata nel tempo, leadership che ora l’entrata dei sensori GPS nei dispositivi mobile rischia di mettere in serio rischio.