Yahoo: «Il motore di ricerca fatevelo voi»

Il motore di ricerca numero 2 al mondo in un tentativo di riprendere terreno sul numero uno incontrastato annuncia BOSS, un nuovo servizio che consente a chi lo voglia di farsi un proprio motore appoggiandosi al database di Yahoo
Yahoo: «Il motore di ricerca fatevelo voi»
Il motore di ricerca numero 2 al mondo in un tentativo di riprendere terreno sul numero uno incontrastato annuncia BOSS, un nuovo servizio che consente a chi lo voglia di farsi un proprio motore appoggiandosi al database di Yahoo

Una volta dissero di aver abbandonato la competizione con Google: Yahoo dichiarò infatti a suo tempo che ormai prendeva atto della superiorità del motore di Mountain View e che si sarebbe dedicato a business paralleli (leggasi pubblicità e mobile search). Eppure ora sembra che la compagnia di Sunnyvale qualche passo indietro lo voglia fare.

Si chiama BOSS la nuova idea per riprendere terreno nel settore delle web search, un sistema che consente a chiunque di creare il proprio motore di ricerca personalizzato che funzioni secondo le proprie regole ma si appoggi al database di Yahoo. L’acronimo significa Build Your Own Search e promette di mettere nelle mani di chiunque lo voglia un database assolutamente professionale per applicare le proprie idee.

Disponibile da giovedì, BOSS parte già con qualche partnership come quella con Me.dium e Hakia. Si tratta dei primi due esperimenti di collaborazione, il primo dei due ad esempio restituisce risultati “sociali” cioè in un ordine che non è il solito di Yahoo, ma quello dato dalle priorità che stabiliscono le oltre 2 milioni di persone che hanno installato la Me.dium Social Toolbar. Ma sono già pianificate anche collaborazioni con diverse università per sviluppare tipologie di ricerca puramente scientifiche e accademiche.

Il punto è che rimettere in piedi una serie di strumenti per la ricerca davvero competitivi potrebbe costare a Yahoo (orientativamente) intorno ai 300 milioni di dollari, mentre dare i loro strumenti e le loro possibilità in mano a quante più persone è possibile può essere un sistema per testare nuove idee e potenzialità. È l’ennesima declinazione del crowdsourcing, l’azienda si rivolge alla creatività del pubblico per arrivare a vette di innovazione alle quali da sola non potrebbe aspirare.

Ma non è solo nell’innovazione il punto d’appoggio per il ritorno di Yahoo. Se nel lungo termine è quest’ultimo parametro l’obiettivo più importante, nel breve ce n’è anche un altro: la pubblicità. Tutti coloro i quali vogliano sviluppare un loro motore con BOSS dovranno infatti visualizzare nelle pagine di ricerca le pubblicità contestuali di Yahoo dalle quali la compagnia trae ovviamente profitto.

L’idea arriva però in un momento che definire turbolento è poco. Le molte polemiche interne in seguito al rifiuto dell’acquisizione da parte di Microsoft e il conseguente accordo pubblicitario con Google non fanno certo bene all’immagine della compagnia e gli stessi obiettivi aziendali sembrano in questo momento oltremodo confusi in quello che è il terremoto finanziario che sta coinvolgendo la proprietà.

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