Sky pronta a vendere musica nel Regno Unito

Il colosso satellitare di Murdoch venderà online tutto il catalogo della Universal senza DRM sia in una modalità illimitata dietro abbonamento, sia canzone per canzone come avviene con iTunes. L'offerta è unica nel suo genere ma non sembra impensierire
Sky pronta a vendere musica nel Regno Unito
Il colosso satellitare di Murdoch venderà online tutto il catalogo della Universal senza DRM sia in una modalità illimitata dietro abbonamento, sia canzone per canzone come avviene con iTunes. L'offerta è unica nel suo genere ma non sembra impensierire

Sky sta per buttarsi nel mondo del commercio di musica in rete. Lo farà a cominciare dalla sua divisione britannica denominata BSkyB, la quale ha siglato un accordo con la Universal Vivendi per vendere la loro musica in formato mp3 libero.

Il canale sostiene di essere in procinto di dare il via ad un servizio unico al mondo tramite il quale offrirà il catalogo completo della Universal, senza Digital Right Management, venduto in bundle senza limiti attraverso duplice modalità: o in abbonamento o con una vendita canzone per canzone. A dire il vero se non fosse per la doppia opzione abbonamento o acquisto singolo sarebbe un’offerta uguale a quella di Amazon Mp3, il quale però è aperto solo negli Stati Uniti (ma la versione per il Regno Unito sta per arrivare).

Non sono stati ancora rivelati nè il nome che il music store assumerà nè il costo che avranno le singole tracce, ma guardando a contratti simili stretti dalla Universal si può ipotizzare una tariffa mensile di 5 euro per l’abbonamento e prezzi in linea con Apple per l’acquisto singolo. Per il nome invece è noto che da anni Sky ha registrato il marchio “Sky Tunes“.

Al momento nel Regno Unito sono attivi diversi music store dal monopolista iTunes (70% di quota di mercato, nonostante venda ancora la maggior parte delle tracce con DRM) a 7digital, HMV, eMusic e Napster: tutti futuri rivali di BSkyB, che nonostante abbia solo il catalogo Universal conta di chiudere ben presto accordi simili con le altre grandi major.

Se le cose dovessero rimanere come sono ora sembra difficile che il servizio di Murdoch possa impensierire i competitor (non ci riuscì Mtv negli Stati Uniti, che è di certo più influente sul pubblico musicofilo), tanto più per il fatto che non è abbinato ad alcun lettore mp3 come accade per iTunes o per le iniziative di Nokia e Sony. La possibilità di riprodurre tracce su qualsiasi device (essendo mp3 liberi) non fa più la differenza in un mondo che si è ormai quasi svincolato dai DRM.

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