Di IPv6 se ne parla da tempo, a tal punto che gli attuali sistemi operativi già supportano il nuovo sistema di assegnazione di indirizzi IP, tuttavia solo ora ci si è accorti che restano meno di un miliardo di indirizzi IPv4 disponibili.
Come noto, togliendo i range di indirizzi riservati, vi sono ben 3,7 miliardi di combinazioni possibili di indirizzi IPv4. Attualmente ne sono “occupate” 2,7 miliardi, il che fa chiaramente capire che a breve uno switch totale su IPv6 sarà necessario.
Se immaginiamo una crescita di internet, in termini di client e server connessi, compresa tra il 10-20% annui, possiamo concludere che nel 2012 dovremo essere pronti ad effettuare il passaggio al nuovo sistema.
IPv6 è stato specificatamente introdotto per sostituire IPv4 e offrire un range di indirizzi molto superiore: 2 alla 128. Indicativamente per ogni persona, IPv6 rende disponibili 2 alle 95 indirizzi. Effettuato il cambio, quindi, si potrà stare tranquilli per un bel po’.
Va infatti considerato che non sono solo le persone ad occupare indirizzi internet. Se oggi la maggior parte dei dispositvi connessi al web fanno capo ad un essere umano, con la diffusione dell’internet of things gli oggetti connessi al web saranno molti di più rispetto alle persone.
In questo senso, quindi, l’enorme numero di indirizzi IPv6 trova giustificazione e, tra molti anni, potrebbe forse sembrare “limitato”. Del resto anche IPv4, introdotto nel lontano 1981, all’epoca sembrava sovradimensionato rispetto alle reali esigenze.