La condivisione non può che fare bene agli artisti

La condivisione non può che fare bene agli artisti

Direttamente da TorrentFreak ci giunge la testimonianza di Steve Knightley, 54 anni, membro degli Show of Hands, il quale ritiene che la diffusione,anche illegittima, di opere audio-video, possa favorire la diffusione delle stesse, con conseguente guadagno da parte degli artisti.

In pratica egli sostiene che il passaparola sia elemento essenziale per la riuscita di un’opera ed è infatti grazie a questo che si crea quel meccanismo che porta una canzone a divenire famosa, nota e conosciuta dal grande pubblico.

Scendendo più nei particolari, il cantautore riporta una propria esperienza; ha affermato infatti che ai propri concerti, quando si posiziona dietro i banchetti di vendita dei CD, non esita a chiedere ai suoi fan come abbiano conosciuto i suoi componimenti.

Ebbene molti ammettono che ciò sia avvenuto grazie a un disco masterizzato da un amico. “Questo fatto fa riflettere”, dice Steve, che aggiunge:

Una persona che apprezza la nostra musica ha gentilmente fatto una copia del nostro CD e l’ha diffusa per spargere la voce riguardo a noi. Colui che l’ha ricevuta ha acquistato un biglietto per vederci e ha acquistato un CD al concerto

Tutto ciò si traduce in guadagno e popolarità da parte dell’artista, questo vuol farci capire Knightley. Insomma un artista che beve fuori dal coro, ma che non è di certo l’unico, come avete potuto constatare da nostri precedenti articoli.

Allo stesso modo la pensano infatti i Nine Inch Nails e Moby, entrambi promotori della diffusione libera delle loro opere.

E voi, cosa pensate a riguardo? Condividete questo modo di intendere la musica e più in generale la vita, da parte di questi artisti?

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