Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare del futuro del DVD come supporto e forse più in generale del concetto di “supporto” per la veicolazione dei dati. Sony, per prima, ha dichiarato che dopo il Blu Ray non ci saranno altri drive ottici, poiché tale tecnologia ha raggiunto la capienza massima. Altre alternative sono pronte, ma ci si chiede se serviranno, dato il trend di continuo spostamento dell’archiviazione verso la Rete.
Non lo sanno i consumatori ma sembra che non lo sappiano nemmeno gli stessi produttori i quali decisamente non hanno le stesse idee riguardo il futuro del DVD. Sempre Sony, infatti, sostiene che il Blu Ray avrà un ciclo di vita di almeno 10 anni (più o meno come è stato per il DVD tradizionale) mentre Samsung proprio non concorda.
«Penso che il Blu Ray abbia al massimo altri 5 anni di vita, di certo non 10» ha dichiarato Andy Griffiths, direttore del settore elettronica di consumo della compagnia sudcoreana. A sorpassare il formato digitale a disco dovrebbe essere proprio una nuova tecnologia oppure, come anticipato, proprio la distribuzione digitale. Non sorprende che a dirlo sia proprio una compagnia della Corea, paese che vive di un mercato “immateriale” talmente forte che gli studi hollywoodiani non distribuiscono più i DVD in quel paese.
Certo questo non significa che Samsung non sia pronta a spremere quanti più profitti è possibile dai Blu Ray, specialmente per l’anno in corso che secondo le previsioni dovrebbe essere il picco massimo di profitto dal formato. «Siamo già indietro con le consegne a causa delle troppe richieste, sarà un’annata clamorosa» dichiara sempre Griffiths, secondo il quale quindi più che ad un maratoneta il Blu Ray somiglierebbe ad uno sprinter in grado di dare tutto subito.
I driver del successo del Blu Ray nel 2008 saranno l’adozione dai siti di noleggio, il calo di prezzi dei lettori e soprattutto la maggiore chiarezza riguardo l’adozione data dalla fine della guerra dei formati.