Google ieri è precipitato in borsa, ma solo per qualche minuto. Non sono giornate semplici per l’economia mondiale. In attesa di provvedimenti incisivi da parte dell’amministrazione statunitense, i listini azionari oscillano vistosamente alternando giornate positive a veri e propri tracolli, come quello dello scorso lunedì nero che ha fatto bruciare centinaia di miliardi di dollari in poche ore a Wall Street. L’andamento dei titoli è seguito con grande attenzione dagli analisti e dagli investitori, inquieti per la difficile congiuntura economica. Così, l’improvviso e del tutto inaspettato crollo delle azioni di Google negli ultimi minuti delle contrattazioni di ieri deve aver destato non poca preoccupazione a Mountain View.
A pochi minuti dalla chiusura di Wall Street, infatti, il titolo della società ha perso circa il 15% del proprio valore, con un repentino declino che ha portato il prezzo di ogni azione a 322,99 dollari, ben distante dai 395,98 dollari dell’apertura nella medesima giornata. Superato il panico iniziale, il repentino e anomalo crollo di 58 dollari per azione è stato messo sotto indagine dalle autorità del Nasdaq, intenzionate a fare chiarezza nella curiosa vicenda.
I responsabili del listino dei titoli tecnologici statunitensi hanno così scoperto un errore nella segnalazione di alcuni ordinativi, per le azioni Google, da parte di uno dei mercati che fanno riferimento a Wall Street. Il dato scorretto ha innescato il repentino declino delle azioni di Mountain View, restituendo così agli azionisti un valore non corrispondente alla realtà, con perdite oltre il 15%. Per riparare all’errore, il Nasdaq ha immediatamente disposto la cancellazione degli scambi avvenuti tra le 15:57 e le 16:02 per il titolo GOOG nell’intervallo di compravendita tra i 425,29 e i 400,52 dollari per azione.
L’errata segnalazione del crollo in borsa di Google non ha comunque scoraggiato gli investitori. Il titolo di Mountain View ha rapidamente recuperato terreno nel corso dell’after hours portandosi a 413,55 dollari, con un aumento di circa 3,25 punti percentuali.