Questa è la storia di un semplice blocco di alluminio che si trasformò in un MacBook, ma è soprattutto la storia della nuova rivoluzione Apple.
Durante il suo evento speciale, la società di Cupertino non ha deluso gli appassionati della mela e i numerosi rumors circolati in Rete negli ultimi giorni, presentando a giornalisti e utenti la nuova generazione dei suoi computer portatili, profondamente rivisti nell’estetica e nelle dotazioni hardware.
I nuovi MacBook e MacBook Pro partono dall’esperienza e dal successo dell’ultimo arrivato in casa Apple, il MacBook Air, che da corpo estraneo nella precedente serie di computer portatili diviene ora il capostipite di una nuova generazione di “dispositivi monoblocco”. Analogamente al portatile più sottile prodotto dalla società di Cupertino, i MacBook e i MacBook Pro da poco presentati da Steve Jobs sono costruiti partendo da un unico blocco di alluminio, come anticipato nei giorni scorsi dagli immancabili rumors. Un processo produttivo unico nel suo genere e che forse costituisce più di tutto la vera novità presentata nel corso dell’atteso keynote.
Affiancato da Jony Ive, vicepresidente per il design dei prodotti Apple, Steve Jobs ha presentato l’importante innovazione tecnologica legata al nuovo ciclo produttivo dei portatili targati Cupertino. Il case e la struttura interna dei nuovi MacBook nascono da una lunga barra di alluminio che, attraverso il calore e i rulli di un estrusore, viene ridotta in tanti blocchi unici pronti per essere lavorati da un sistema automatico di incisione. Attraverso laser, torni di precisione e getti d’acqua per mantenere bassa la temperatura del metallo, i macchinari creano in pochi minuti la struttura esterna e interna del case, comprendente gli alloggiamenti per i componenti e alcune barre di rinforzo per mantenere la solidità del prodotto finale.
Il processo messo a punto da Apple, e già utilizzato per il MacBook Air, consente di risparmiare tempo nella fase di assemblaggio dei dispositivi, con un evidente risparmio di denaro e di materie prime. La catena produttiva prevede, infatti, il recupero di tutti gli scarti di lavorazione che possono essere riciclati per costruire nuovi case. Stando alle informazioni fornite da Apple, i case prodotti in questa maniera risultano essere molto più solidi e duraturi nel tempo, scongiurando la possibilità di grossolani errori nella delicata fase di assemblaggio delle parti. Un minor numero di componenti significa, infine, un peso minore per il portatile una volta completato, un particolare cui gli utenti guardano con crescente attenzione.
Il risultato dell’innovativo metodo di produzione Apple è naturalmente costituito dalla nuova generazione di MacBook e MacBook Pro presentata durante il keynote di Steve Jobs. Abbandonata definitivamente la plastica e adottate soluzioni tecnologiche simili, i confini della tradizionale divisione tra laptop consumer e portatili business sono ormai diventati estremamente labili. Sia i MacBook che i MacBook Pro presentano, infatti, un design molto simile a cominciare dagli schermi con tecnologia a retroilluminazione LED e dalla tastiera, creata sul modello della QWERTY concepita per i MacBook Air.
Le similitudini continuano con una dotazione pressoché identica di porte per la connettività (la porta firewire e lo slot ExpressCard sono presenti solo su MacBook Pro), webcam e microfono incorporati al di sopra dello schermo e un innovativo trackpad che rompe definitivamente con la tradizione. Il nuovo sistema per inviare l’input al cursore è infatti completamente realizzato in vetro anti-usura, con un basso coefficiente di attrito, ed è privo di tasti. Gli input vengono recepiti dal dispositivo grazie alla tecnologia Multi-Touch, che consente di scorrere le pagine, zoomare nelle immagini, scorrere e ruotare le fotografie, attivare la modalità Exposé per gestire più finestre contemporaneamente e passare da una applicazione all’altra con un semplice gesto. Il nuovo trackpad in vetro ultraliscio è grande all’incirca il 39% in più rispetto ai precedenti MacBook e assicura dunque un maggiore raggio di azione per le dita dell’utente. Un compromesso interessante, che potrebbe forse sostituire adeguatamente la mancanza della tecnologia touch screen sul display.
Anche il cuore di silicio dei MacBook e MacBook Pro presenta numerose somiglianze. Entrambi i modelli montano, infatti, un chipset di nuova generazione concepito da Nvida, che consente di integrare i processori Intel Core 2 Duo con i chip grafici Nvidia GeForce 9400M. La nuova architettura consente ai nuovi dispositivi di fornire prestazioni comparabili con un computer desktop mantenendo comunque bassi i consumi. Stando alle prove eseguite da Apple, i nuovi chip Nvidia rendono la grafica dei MacBook 5 volte superiore rispetto alla generazione precedente. Grazie alla nuova porta Mini DisplayPort, tutte le versioni dei nuovi MacBook possono essere collegate a un monitor esterno attraverso un connettore ultracompatto.
Il nuovo sistema di produzione e le similitudini tra i modelli rendono la nuova generazione di laptop Apple maggiormente omogenea, sia nella progressione delle dotazioni hardware che nel prezzo. Il modello entry level rimane l’unica versione del MacBook ancora in policarbonato ed equipaggiata con la precedente dotazione hardware con un prezzo intorno ai 950 Euro. Una cifra al di sotto della soglia psicologica dei 1000 Euro, ma ben distante dalle ventilate ipotesi di una svolta low cost maggiormente incisiva da parte di Apple.
I nuovi MacBook in alluminio presentano uno schermo da 13,3 pollici con retroilluminazione LED per uno spessore complessivo di 2,4 cm e una larghezza di 32,5 e un peso intorno ai due chilogrammi. La potenza di calcolo è garantita dai processori Intel Core 2 Duo, dai chip Nvidia GeForce 9400M e da due banchi di memoria ram DDR3 da 1 Gb ciascuno. Il modello da 2,0 GHz e disco rigido da 160 Gb viene venduto al prezzo di 1.199 Euro, mentre la versione da 2,4 GHz e con un HDD da 250 Gb viene venduta a 1.499 Euro. Al momento dell’acquisto sono possibili ulteriori personalizzazioni per aumentare la capacità della RAM e del disco rigido.
Salendo ulteriormente nelle dotazioni hardware, e di conseguenza nel prezzo, ci si imbatte nella nuova edizione del MacBook Air. Il dispositivo mantiene sostanzialmente il medesimo design, ma si arricchisce della porta video ultracompatta e del nuovo chipset di Nvidia. La versione da 1,6 Ghz con 120 Gb di disco rigido costa 1.699 Euro, mentre il modello da 1,86 GHz e 128 Gb di disco a stato solido viene venduto al prezzo di 2.299 Euro.
La nuova generazione di MacBook Pro monta schermi da 15 o 17 pollici. Nel primo caso, i prezzi oscillano tra i 1.799 Euro della versione equipaggiata con un processore da 2,4 GHz fino ai 2.249 del modello da 2,53 GHz con 320 Gb di disco rigido. Entrambe le edizioni possono fare affidamento sui chip grafici Nvidia GeForce 9400M e 9600 MT. Al momento dell’acquisto, ogni utente ha la possibilità di personalizzare maggiormente il proprio dispositivo, aggiungendo fino a 4 Gb di RAM DDR3, un processore da 2,8 GHz e un disco allo stato solido da 128 Gb. Il top della nuova gamma di portatili Apple è costituito dal nuovo MacBook Pro da 17 pollici con processore Intel da 2,5 GHz e 320 Gb di disco rigido. Il dispositivo monta 4 Gb di RAM e un chip grafico Nvidia GeForce 8600M GT con 512 Mb di memoria GDDR3. Per il suo acquisto sono necessari 2.499 Euro.
Tutti i dispositivi sono dotati di connettività WiFi, Bluetooth 2.0 ed Ethernet attraverso una porta tradizionale. A seconda delle impostazioni e del chip grafico, Apple garantisce tra le 4 e le 5 ore di autonomia con la scheda wireless attivata. Infine, i nuovi gusci ad alta precisione in alluminio consentono un rapido accesso alla batteria e al disco rigido, utili per effettuare sostituzioni in rapidità e sicurezza. MacBook e MacBook Pro sono già disponibili per la consegna, mentre per il nuovo MacBook Air occorrerà attendere le prime giornate di novembre.
Con la sua nuova generazione di dispositivi portatili, Apple sembra aver infranto almeno in parte quella barriera che solitamente distingueva nettamente le aree consumer e business con due linee di laptop sensibilmente differenti tra loro. La nuova strategia accoglie le numerose istanze degli utenti, da tempo desiderosi di avere MacBook maggiormente performanti e paragonabili – seppur in tono lievemente minore – alle prestazioni dei più potenti MacBook Pro. Il nuovo ciclo produttivo costituisce un’importante scommessa, il cui esito sarà valutabile solamente nel medio – lungo periodo. Un punto fermo per il breve periodo, invece, c’è già: Apple è pronta ad aggredire il mercato in tempo per l’importante stagione legata agli acquisti natalizi.