Dopo eBay, anche Nokia scivola sulla trimestrale. I numeri sono quelli di un gruppo leader sul mercato, ma le percentuali sono quelle di un gruppo in difficoltà: diminuisce l’introito, diminuisce il profitto netto, scende la quota di mercato detenuta, le previsioni non sono positive. Anche in questo caso i problemi del mondo finanziario vanno a riflettersi direttamente sulle vendite determinando l’ennesimo capitombolo in borsa.
Nokia chiude il trimestre con 1.09 miliardi di euro in cassa (su 12.2 miliardi di introito complessivo), in grave ribasso rispetto agli 1.56 dell’omologo trimestre del 2007. Se tale trend può in qualche modo essere addebitato alle difficoltà generali dell’economia, altri numeri invece sembrano bocciare nello specifico l’andamento del gruppo finlandese. Scende, ad esempio, la percentuale di mercato detenuta dal gruppo (38%, contro il 39% del 2007 ed il 40% del trimestre precedente) nonostante aumentino i cellulari distribuiti (118 milioni contro i 112 dello scorso anno). Nel frattempo, insomma, l’aumento delle vendite ha coinvolto soprattutto la concorrenza determinando così la forte esposizione all’attuale carenza di domanda.
Ulteriore fattore negativo sta nel calo del prezzo medio di vendita: se nel 2007 il valore medio dei cellulari acquistati era di 74 euro, ora tale prezzo è caduto a 72 euro. La cosa è in parte determinata dalle pressioni della concorrenza, dall’altra il problema sta nel fatto che i cellulari d’alto profilo hanno raggiunto prezzi tali da incontrare le prime difficoltà a sposare i desideri della clientela. Il Nokia N96 ed il nuovo 5800 Xpress Music rappresentano una sorta di risposta a questo tipo di necessità, alla quale il gruppo fa appello fin da quando, benedicendo l’arrivo dell’iPhone, Nokia spiegava come il mercato vada improntato su device sempre più ricchi e capaci.
Nonostante alcune stime vedano al ribasso il comparto telefonico nei prossimi mesi, Nokia sembra invece mantenere la fiducia: entro la fine dell’anno la telefonia mobile crescerà ulteriormente riuscendo a portare sul mercato 1.26 miliardi di telefoni contro gli 1.14 distribuiti nel 2007. Ed in questa congiuntura, sostiene il CEO Olli-Pekka Kallasvuo, Nokia è meglio posizionata rispetto alla concorrenza per saltare a pié pari le difficoltà e superare agilmente la difficile parentesi economica apertasi nei mesi scorsi.
Nelle stesse ore in cui la trimestrale viene presentata, inoltre, Nokia si trova costretta ad un ulteriore annuncio: un accordo con Qualcomm comporterà per il gruppo finlandese una spesa una tantum di 1.7 miliardi di euro per 15 anni di licenza sui brevetti del gruppo statunitense.
La borsa scalda ora i motori per la trimestrale Google, da molti vista come la chiave di volta per le prossime ore a Wall Street: raramente il gruppo di Mountain View ha deluso e da più parti la leadership del motore è stata francobollata come una garanzia a salvaguardia dei bilanci aziendali. L’esame odierno è però qualcosa di più di una semplice trimestrale: il gruppo è caduto da 700 a 300 dollari in pochi mesi e la soglia psicologica potrebbe essere a rischio. In giornata il titolo potrebbe però aprire in positivo: su Google gli investitori sembrano rimanere ottimisti.