È in commercio da appena una decina di giorni, ma per il primo smartphone equipaggiato con Android è già tempo di aggiornamento. A distanza di quasi due settimane dalla scoperta di una grave falla che affliggeva il browser del G1, Google è corsa ai ripari rilasciando un update per correggere il problema segnalato da Charlie Miller, un ricercatore indipendente esperto di sicurezza informatica.
Il bug scoperto da Miller poteva portare all’esecuzione di codice malevolo attraverso l’applicativo utilizzato dallo smartphone per navigare in Rete. Un rischio di sicurezza concreto, mitigato però dalla particolare configurazione di Android, che esegue ogni applicativo in sandbox separate proprio per evitare pericolose “contaminazioni”. Stando alle prime informazioni rilasciate da un portavoce di Google, l’aggiornamento rende maggiormente sicuro il browser del G1 e apporta alcune modifiche minori per migliorarne l’efficienza.
Gli sviluppatori di Mountain View avrebbero risolto il malfunzionamento avvalendosi della collaborazione di T-Mobile, unico gestore e distributore per lo smartphone G1, e del team di esperti di sicurezza di Charlie Miller. La falla avrebbe potuto consentire a un utente malintenzionato di entrare in possesso delle informazioni salvate dal browser, con evidenti pericoli per la privacy degli utenti. Il malfunzionamento fu rilevato a pochi giorni dall’avvio delle vendite del G1, ma Google e T-Mobile decisero di concerto di mantenere inalterato il calendario per la distribuzione del dispositivo, preparando nel frattempo l’update di sicurezza.
Nel corso delle ultime ore, i primi utenti del G1 hanno così ricevuto un invito a installare una nuova versione del browser direttamente sullo smartphone. Il download dell’update e la sua installazione richiedono pochi minuti e non modificano in alcun modo i dati registrati sul proprio dispositivo. L’aggiornamento costituisce un importante banco di prova, in particolare per l’imminente arrivo delle applicazioni create da terze parti e distribuite attraverso Android Market che potranno porre nuove sfide per la sicurezza del G1.