Google e Yahoo sfoderano il piano B

Secondo il Wall Street Journal, i due motori di ricerca avrebbero presentato al Dipartimento di Giustizia un nuovo accordo per favorirne l'approvazione. Il patto prevede ora due soli anni di partecipazione e un tetto massimo del 25% per i ricavi di Yahoo
Google e Yahoo sfoderano il piano B
Secondo il Wall Street Journal, i due motori di ricerca avrebbero presentato al Dipartimento di Giustizia un nuovo accordo per favorirne l'approvazione. Il patto prevede ora due soli anni di partecipazione e un tetto massimo del 25% per i ricavi di Yahoo

L’asso nella manica di Google e Yahoo per l’approvazione della loro alleanza nell’advertising da parte del Dipartimento di Giustizia statunitense potrebbe essere una nuova versione del loro discusso accordo. L’indiscrezione, lanciata dal Wall Street Journal, sarebbe indice di un nuovo importante passo nella travagliata vicenda legata all’approvazione del patto tra Google e Yahoo per la pubblicazione degli annunci a pagamento nelle pagine di ricerca.

Stando alle prime informazioni, le due società avrebbero presentato al Dipartimento di Giustizia una nuova proposta, profondamente rivista rispetto alla documentazione precedente, tesa a ridurre sensibilmente il periodo di partnership tra Google e Yahoo a soli due anni rispetto ai dieci previsti dall’accordo. Una modifica sostanziale, accompagnata da ulteriori revisioni tese a eliminare le numerose perplessità sollevate sul fronte dell’antitrust e della libera concorrenza nel dinamico settore dell’advertising online. Secondo il Wall Street Journal, il nuovo patto consentirebbe a Yahoo di ottenere una cifra non superiore al 25% dei ricavi consentiti dall’accordo con Google, mentre il motore di ricerca di Mountain View si impegnerebbe a rendere del tutto opzionale la scelta di inserire gli annunci sulle pagine di Sunnyvale per i suoi inserzionisti.

Al momento, nessuna delle due società ha confermato le indiscrezioni rilasciate dal Wall Street Journal, provenienti da una fonte interna al Dipartimento di Giustizia statunitense e dunque ritenute sufficientemente affidabili. Secondo gli analisti, i nuovi termini maggiormente flessibili e ridimensionati dell’accordo potrebbero incontrare i favori delle autorità, superando un ostacolo difficile, che negli ultimi giorni sembrava aver indotto Google a gettare la spugna, lasciando Yahoo al suo destino.

Se confermato, il nuovo accordo potrebbe però rivelarsi insufficiente per sanare la difficile condizione del motore di ricerca di Sunnyvale, ormai in crisi da tempo e alla ricerca di un valido supporto per appianare parte dei suoi problemi. Oltre alla sensibile riduzione degli introiti, dovuto al nuovo tetto stabilito al 25%, ciò che sembra maggiormente preoccupare gli analisti è l’abbattimento della durata dell’accordo a soli due anni dai previsti dieci. Entro un biennio, Yahoo potrebbe trovarsi nuovamente in difficoltà e priva dell’ossigeno fornito dagli introiti derivanti dall’accorto con Google.

In attesa delle decisioni del Dipartimento di Giustizia, nella giornata di ieri la società di Mountain View ha perso circa il 3,58% del suo valore azionario, per poi recuperare qualche decimo di punto nel corso dell’After Hours. All’insegna della negatività anche il titolo Yahoo, che ha però limitato le perdite intorno a -0,55% per scendere a quota -0,78% durante l’After Hours.

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