Intel ha ufficialmente presentato la nuova architettura per quanto riguarda le CPU destinate al segmento desktop, destinate inizialmente ad affiancare l’attuale serie di processori Core 2 Duo. I neonati processori Intel Core i7 sono i primi a basarsi sull’architettura Nehalem a 45nm, in grado di velocizzare fino al 40% le operazioni più esigenti in termini di potenza, quali l’editing di video e i videogame, senza aumentare al contempo il consumo energetico, che rimane ancorato ad un massimo di 130 Watt, in linea con le attuali CPU quad core più performanti.
Sono tre le soluzioni proposte: Core i7 920 con frequenza di clock di 2,66 Ghz, Core i7 940 con frequenza di clock di 2,93 Ghz e Core i7 965 Extreme Edition con frequenza di clock di 3,2 Ghz. I prezzi fissati dal produttore americano sono rispettivamente di 284, 562 e 999 dollari USA.
Il processore Core i7 prevede una larghezza di banda della memoria più che raddoppiata rispetto alle precedenti piattaforme Intel Extreme, velocizzando il trasferimento dei dati grazie alla tecnologia Intel QuickPath Intrerconnection (QPI). Al posto del tradizionale front side bus, le nuove CPU portano così il controller della memoria RAM all’interno dello stesso processore, una soluzione molto simile a quanto proposto già da tempo da AMD con il suo HyperTransport. Rispolverata la tecnologia Hyper-Threading, momentaneamente abbandonata nelle soluzioni Core 2, i processori Core i7 permettono l’esecuzione di più thread di elaborazione contemporaneamente; di conseguenza, il processore Core i7 quad-core offre prestazioni a 8 thread. L’esclusiva tecnologia Intel Turbo Boost, inoltre, accelera le prestazioni in base alle esigenze dell’utente e al carico di lavoro del computer, permettendo di ottenere al contempo massime prestazioni e minimi consumi energetici.
Le nuove soluzioni offerte dalla architettura Nehalem hanno però portato ad un incremento del numero di pin richiesti, rispetto a quanti normalmente messi a disposizione dal socket 775: il nuovo socket di connessione, battezzato LGA1366, richiede infatti necessariamente la presenza di 1366 pin, il che si traduce nella necessità di acquistare una nuova scheda madre, come ad esempio il modello Intel DX58SO per sistemi desktop serie Extreme, basato sui chipset Intel X58 Express.
Alle CPU destinate al segmento desktop si affiancheranno presto le versioni per server e notebook; la loro architettura modulare permetterà un facile adattamento ai diversi ambiti di utilizzo, variando semplice il numero di unità elaborative, la quantità di cache e così via.