L’interazione naturale, nell’uso dei dispositivi mobili, sta aprendo la strada a tante nuove modalità di utilizzo. Pensiamo, ad esempio, allo “shake” del device per rifiutare una chiamata, ma anche ai servizi LBS.
Come molti film di fantascienza ci hanno mostrato, meta ultima di questo percorso è l’interazione vocale. Impartire comandi solamente con l’ausilio della voce farebbe scomparire d’un sol colpo la necessità di bottoni e tastiere, reali o virtuali che siano. E Google sembra voler fare sul serio anche in questo campo.
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Già qualche mese fa, infatti, era stato lanciato il servizio, GOOG-411 attivo in America e che, grazie ad una semplice chiamata, permette di ottenere informazioni di carattere commerciale come indirizzi e contatti di alberghi, locali, società.
Ora BigG ha esteso questo servizio nella nuova versione del Google Mobile App per iPhone, grazie al quale si può dettare una ricerca al proprio device e questo provvederà ad interpretarla e restituirà i risultati richiesti. Non ci sono restrizioni agli argomenti o ai termini da usare, anche se per ora solo la lingua inglese è supportata.
Inoltre, come già avveniva per la ricerca su iPhone, i risultati restituiti possono essere riferiti alla propria posizione, in modo da trovare il miglior ristorante brasiliano nei paraggi semplicemente domandando al proprio telefono “Best brasilian restaurant?”
Pur non essendo l’unico player di questo pionieristico settore, Google ha dalla sua l’esperienza già maturata con il GOOG-411 e l’immensa mole di dati sulle ricerche effettuate, fattori determinanti per capire le parole più usate, le ricerche più richieste, le aree geografiche (e quindi anche dialetti e intonazioni della lingua).
Certo, c’è ancora molta strada da percorrere. Migliorare l’accuratezza dei risultati, estendere il riconoscimento alle più diffuse lingue del mondo, usare questa interfaccia vocale anche all’interno di altre applicazioni. Ma come si dice, un passo alla volta…