La notizia è di quelle che fa scalpore, e non si tratta di un rumor o di un’ipotesi campata in aria. Il quotidiano Milano Finanza ha pubblicato la notizia dell’avvio di un progetto tra Telecom e Vodafone che ha lo scopo di creare una rete unica dalla fusione delle loro reti mobili.
Che cosa significa tutto questo? Attualmente le reti mobili di Telecom e Vodafone contano sul territorio italiano qualcosa come oltre 20.000 antenne tra GSM e UMTS; il progetto dunque prevederebbe di utilizzare 9869 siti in comune per collocare le antenne dei gestori.
Via dunque oltre 10000 antenne; ma all’atto pratico che effetti avrebbe questo progetto? Innanzitutto i due provider risparmierebbero svariati milioni di euro in affitti, corrente elettrica e manutenzione, cosa questa che in un periodo di crisi è un fatto assolutamente positivo.
Inoltre con i soldi risparmiati i provider potrebbero investire nel portare fibra ottica in ogni sito cosa che permetterebbe di incrementare la banda a disposizione per i collegamenti mobili.
Meno antenne significa anche minor inquinamento elettromagnetico.
Gli unici a non essere molto convinti di questo progetto sono l’AGCOM e l’Antitrust che temono la formazione di un cartello monopolistico. Condividendo la rete, Telecom e Vodafone potrebbero anche decidere di spartirsi in maniera “non equa” il mercato e quindi di impedire di fatto un’equa concorrenza con gli altri provider.
Al momento di definitivo e di ufficiale non c’è nulla, ma il progetto sembra oramai avviato. Non sarà una cosa immediata, si parla di circa 6 anni per la realizzazione di una rete comune. In ogni caso si apre un fronte interessante che potrebbe portare a sviluppi imprevedibili in un settore in piena evoluzione com’è quello delle reti mobili.