Il difficile momento dettato dalla crisi economica non risparmia il settore dell’IT. La società produttrice di software Adobe Systems ha da poco annuncianto l’intenzione di tagliare 600 posti di lavoro e di rivedere al ribasso le previsioni dei ricavi per l’ultimo trimestre dell’anno ancora in corso. Una scelta apparentemente inevitabile e dettata dalla necessità di mantenere i conti in regola, riducendo le spese attraverso un sensibile ridimensionamento.
Il licenziamento del personale dovrebbe dunque interessare l’8% circa della forza lavoro di Adobe, che fino a settembre contava oltre 7600 impiegati. La dolorosa decisione consentirà alla società di risparmiare risorse, compensando così i dati di vendita poco incoraggianti della sua nuova Creative Suite 4. Il pacchetto di programmi per la produttività sta infatti subendo la crisi con prestazioni sul mercato al di sotto di quanto previsto dalla stessa Adobe. Stando alle prime informazioni, il basso livello di vendite sarebbe riscontrabile sia negli Stati Uniti che sui mercati europei, con un evidente dimunizione dei ricavi per la società.
L’ammissione sul difficile momento per Adobe giunge direttamente dall’amministratore delegato della società, che in una nota ha sottolineato come: «La crisi economia sta condizionando in maniera significativa i ricavi del quarto trimestre». Adobe prevede un livello di entrate tra i 912 e i 915 milioni di dollari, una cifra ben distante dalla precedente previsione che stimava la possibilità di incassare tra i 925 e i 955 milioni di dollari.
Mentre numerose società seguono la strada intrapresa da Adobe, con un ridimensionamento del personale, in Rete c’è chi prova a fare il punto sulle posizioni lavorative aperte nel comparto dell’IT. Attraverso la collaborazione dei suoi lettori, Rafe Needleman del sito di informazione online Cnet ha compilato uno schema con i posti di lavoro ricercati dalle principali società attive sul Web e nella produzione di prodotti tecnologici. Tra queste spiccano alcune compagnie ancora poco coinvolte dalla crisi come Facebook, alla ricerca di 100 nuovi impiegati, Garmin International, Samsung e Intel, con circa 1000 posizioni lavorative ancora aperte. Una ventata di ottimismo tra le minacciose nubi della recessione economica.