Il Consiglio Europeo ha deciso di rigettare l’emendamento 138 salva P2P al pacchetto Telecom. La proposta, voluta dall’88% dei membri votanti, è quindi sopravvissuta pochissimi giorni.
L’emendamento era stato proposto per bloccare l’avanzata della “three strikes law”, ovvero la famosa Dottrina Sarkozy, la quale obbliga i provider a disconnettere gli utenti che violano il diritto d’autore sui circuiti di P2P. Nodo cruciale della questione riguarda la posizione degli ISP: la proposta si oppone al conferire il ruolo di “poliziotti della rete” ai provider in quanto poteri limitanti la libertà degli individui devono essere di competenza esclusiva dell’autorità giudiziaria.
Nonostante l’emendamento fosse destinato ad essere approvato, visto il massiccio supporto dei membri votanti, in dirittura d’arrivo vi è stato un cambio di programma. Il Consiglio ha infatti deciso di non approvare la proposta dichiarando, di fatto, la non necessità dell’intervento dei giudici per procedere alle disconnessioni degli utenti.
Guy Bono, eurodeputato francese e membro della Commissione Cultura, si è dichiarato costernato per il repentino cambio di rotta da parte del Consiglio Europeo e punta il dito contro Sarkozy reo, grazie al potere derivante dall’attuale Presidenza Europea, di aver fatto forti pressioni dell’ultim’ora sui membri votanti per far fallire l’approvazione della proposta.
I cittadini devono sapere come funziona l’Europa. Non sono né il Parlamento né la Commissione ad essere lontani dal popolo ma lo è il Consiglio che privilegia i piccoli affari tra amici per favorire gli interessi di alcuni a detrimento dell’interesse generale. Il Consiglio, rappresentato da Nicholas Sarkozy, da un’immagine ridicola della democrazia europea.