La proposta di legge firmata Cassinelli è giunta alla sua versione definitiva. L’esito della procedura passa ora alle maglie della burocrazia parlamentare, ma il modus operandi che ha portato al testo definitivo ha destato importanti attenzioni per il grado di coinvolgimento che la rete ha avuto durante il percorso della bozza: l’on. Cassinelli s’è fatto collettore di idee e, a partire da una proposta propria, ha raccolto le osservazioni provenienti da blog e da Facebook per plasmare il testo prima della firma conclusiva.
L’on. Roberto Cassinelli ha portato la proposta alla versione definitiva apponendo due sole modifiche sostanziali alla versione precedente. Primo: «È specificato che fra le “due o più persone regolarmente retribuite” che farebbero, insieme alle altre condizioni necessarie, scattare l’obbligo di registrazione, non è incluso l’editore del prodotto editoriale (in pratica, il proprietario del sito): quindi si tratta di “due o più persone” oltre all’editore»; secondo: «Il limite per gli introiti da pubblicità è spostato da 36.000 euro lordi a 50.000 euro netti».
Le restanti variazioni apportate, secondo quanto dichiarato da Cassinelli, «sono più che altro di tipo formale». Il testo definitivo è ora disponibile online in documento pdf.
Nell’abbandonare temporaneamente il percorso legato alla proposta di legge (giunta all’ultimo stadio della propria fase “online” ed in procinto di arrivare alla Camera), Cassinelli ha così congedato la blogosfera coinvolta nelle ultime settimane: «Mi pare che, insieme, in queste settimane, abbiamo lavorato davvero bene. Forse non ce ne siamo accorti, ma abbiamo messo in atto una primissima forma di e-democracy che è assai rara nel nostro Paese. Confido sinceramente di poter continuare nel solco costruito con Voi in questi ultimi tempi, per renderci protagonisti di una nuova era in cui il web sia davvero al centro delle attenzioni della politica».
Sulle procedure molto si è già detto. Sulla bontà della proposta, invece, ora dovrà esprimersi il Parlamento: la rete ha già parlato (a partire dalla proposta di Franco Ricardo Levi fino all’ultimo impegno sul testo della Cassinelli), e le proposte portate avanti sono state in parte assorbite ed in parte tralasciate. Dall’esito della proposta dipenderà il destino di un passaggio particolarmente ostico della legge italiana sull’editoria: la registrazione dei blog è un obiettivo inseguito ormai da tempo, ma la forma che possa accontentare le istanze degli attori del settore non è stata fino ad ora mai identificata.