Da quando è stato lanciato nel mese di aprile del 2006, il dominio .eu sembra aver riscosso notevole successo. Oggi, a distanza di 33 mesi circa, sono ormai più di tre milioni i domini già registrati e attivi con tassi di crescita che sembrano delineare ancora ampi margini di successo per il futuro.
Il traguardo dei 3 milioni è stato da breve raggiunto e l’EURid ha immediatamente celebrato il momento sottolineando come, nonostante la giovane età del progetto, il dominio .eu sia già il quarto dominio più diffuso di tutta Europa (dopo i vari .uk, .de e .nl, i quali sono però sul mercato da molto più tempo). A livello globale il Top Level Domain europeo è al nono posto nella classifica da sempre guidata dai .com.
Una analisi raccolta da Reuters riassume in poche parole quella che è stata la parabola di sviluppo del dominio: «all’inizio c’era il che questa estensione sarebbe semplicemente diventata un modo per le compagnie di proteggere l’identità del proprio brand online e non sarebbe invece stata utilizzata nella sua piena potenzialità […] Comunque, a partire dal lancio nel 2006 abbiamo visto che il .eu è diventato un valido tld per le compagnie che desideravano avere una singola identità comune in tutta Europa per i propri brand online».
Il mondo dei Top Level Domain è cambiato pesantemente negli ultimi mesi ed è destinato a stravolgersi ulteriormente nel giro di breve tempo. Da una situazione di partenza simile ad un oligopolio (in cui il .com spartiva con i vari domini nazionali la propria egemonia sulla rete), si giungerà presto ad un mercato estremamente frammentato in cui, agli attuali domini, se ne aggiungeranno molti altri di libera iniziativa che l’ICANN passerà al vaglio solo per evitare sovrapposizioni e confusioni di brand. In questo quadro, però, il .eu sta emergendo con forza conservando tassi di crescita maggiori rispetto ai tld concorrenti e certificando dunque all’EURid un ottimo stato di salute.
La tabella soprastante fa riferimento, secondo i dati diramati direttamente dall’ente di gestione del dominio europeo, alle registrazioni effettuate ad oggi nei vari paesi di area europea. L’Italia, a quota 161 mila registrazioni, si posiziona dietro Germania (912 mila), Olanda (407 mila), Regno Unito (368 mila), Francia (242 mila) e Polonia (171 mila): si conferma, pertanto, lo scarso appeal che il .eu ha fino ad oggi scatenato nel nostro paese, ove probabilmente un ritardato sviluppo della rete rispetto ad altri paesi comunitari ha trattenuto i progetti relativi ai nuovi domini favorendo le più tradizionali scelte coinvolgenti .it e .com.
Oggi il ritmo delle registrazioni di nuovi domini .eu si assesta attorno alle 60 mila unità mensili, con alcuni exploit sporadici che portano la media su una costante di circa 1 milione di domini .eu registrati ogni anno.