Il sistema di comunicazioni Internet moderno è basato sulla sovrapposizione di diversi layer (strati) di protocolli, fra cui due fondamentalmente riconosciuti come le pietre miliari del presente online: il TCP (Transmission Control Protocol, al livello di trasporto) e l’IP (Internet Protocol, al livello network).
La versione attualmente in uso di protocollo Internet IP è descritto nel documento IETF RFC 791 pubblicato per la prima volta nel settembre 1981. Nonostante oltre 25 anni siano passati dalla pubblicazione, i principi di base progettati allora si rivelarono ben lungimiranti e adatti allo scorrere del tempo. Ma uno dei colli di bottiglia dell’IPv4, il numero di indirizzi diversi gestibili limitato a “soli” 4 miliardi, sta affiorando con la veloce diffusione di Internet su scala mondiale. E quindi la transizione alla nuova versione del protocollo, l’IPv6, che riesce fra le altre cose a gestire ben 3,4 × 10^38 indirizzi, è adesso iniziata anche per Google.
Il colosso di Mountain View ha infatti annunciato il programma Google over IPv6 in cui i service provider possono registrare i propri server DNS così che i propri utenti possano avere accesso ad una nuova versione sperimentale di quasi tutte le pagine di Google che supporta il nuovo Internet Protocol v6.
Per tale funzionalità Google ha già pronto il dominio ipv6.google.com. Naturalmente nel periodo di transizione tra i due protocolli il motore di ricerca più noto al mondo dovrà adottare una policy di selezione e distinzione fra utenti connessi con IPv4 e utenti connessi con IPv6, come anche descritto nelle pagine di Google stessa. Il migliore troughput oltre alle gigantesche possibilità di indirizzamento dell’IPv6 sono quindi ormai a portata di mano, ma servirà la collaborazione di tutti i provider per poter vedere il sistema in funzione nei prossimi 2-3 anni.