Palm, Apple: si prospetta una causa?

Palm, Apple: si prospetta una causa?

Da quando iPhone è stato presentato (prima ancora della sua commercializzazione), tutti gli altri competitor, non hanno potuto fare a meno di ispirarsi alle sue caratteristiche: oggi sembra non ci sia un cellulare che non venga paragonato ad iPhone.

La cosa sembra non aver mai spaventato Cupertino, almeno fino a pochi giorni fa, quando è stato introdotto Pre, il nuovo cellulare touch-screen di Palm, da molti indicato come il vero iPhone killer.

Le molte somiglianze del nuovo smartphone di Palm, con il melafonino, ma anche il nuovo sistema operativo che lo equipaggia, WebOS, devono aver suscitato qualche timore in quel di Cupertino, infatti, durante la presentazione dei risultati fiscali dell’ultimo quadrimestre, Tim Cook ha parlato anche della concorrenza nel settore smartphone.

Secondo Cook, la concorrenza non può che essere vista come una cosa positiva, questo fin quando nessuno dei concorrenti depreda la proprietà intellettuale altrui, situazione in cui Apple è pronta ad usare ogni mezzo per difendersi.

Sebbene non sia stato fatto un esplicito riferimento, molti non hanno potuto fare a meno di pensare al Palm Pre, e la stessa Palm si è sentita tirata in ballo, tanto da voler chiarire, tramite la sua portavoce Lynn Fox, che:

Palm possiede talmente tanti brevetti propri per i dispositivi mobili che è pronta a difendersi da qualsiasi accusa senza badare a quale azienda la stia accusando. L’azienda ha una lunga storia di innovazione che si riflette nei nostri prodotti e nel nostro ben assortito portfolio di brevetti. Se posti difronte ad un’azione legale, siamo sicuri di avere gli strumenti necessari per difenderci.

Palm sembra convinta delle sue posizioni ed effettivamente, il multitouch, come ci ricorda ItaliaMac, ha una storia molto lunga, che inizia dal lontano 1984.

Ciò nonostante, gli investitori di Palm non si sono mostrati molto fiduciosi sulla situazione, tanto è vero che le quotazioni in borsa ha subito, come riporta Macity, un calo del 6%.

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