Si chiama Google PowerMeter e rappresenta la soluzione sviluppata a Mountain View nel tentativo di aiutare i singoli utenti a tenere sotto controllo il consumo di energia elettrica a livello casalingo. Seppure il servizio si trovi ancora ad una fase iniziale di sviluppo, Google conta di mettere PowerMeter a disposizione dei suoi utenti nel giro di pochi mesi sotto forma di gadget iGoogle
«If you cannot measure it, you cannot improve it»: ecco quindi come una informazione dettagliata sui consumi possa contribuire in maniera significativa ad evitare gli sprechi, anche a livello di singole persone, diminuendo le spese e le emissioni dannose per l’ambiente. Secondo i dati riportati sul blog ufficiale del motore di ricerca, una maggiore consapevolezza sui consumi a livello domestico porterebbe ad un risparmio del 5-15% sulle bollette; tale dato, esteso a tutti i cittadini americani, equivarrebbe a 8 milioni di automobili in meno nelle strade. L’accesso alle informazioni relative ai consumi risulta però possibile solamente nel caso le case siano dotate di contatori intelligenti (smart meter), grazie ai quali il flusso energetico può avvenire in senso bidirezionale; secondo quanto riportato da Google nelle FAQ del servizio, sarebbero già ben 40 milioni i contatori intelligenti nel mondo, cifra che si prevede raggiungerà i 140 milioni nei prossimi anni.
Si tratta comunque di una soluzione insufficiente se non affiancata ad una strategia mirata a fornire ai consumatori un accesso semplificato alle informazioni; servono quindi protocolli aperti e standard concreti nelle cosiddette “smart grid“, ovvero le reti intelligenti sulle quali si poggiano le scommesse del futuro nel campo energetico. PowerMeter rappresenta quindi la soluzione gratuita e intuitiva fornita da Google per il monitoraggio dei consumi; tuttavia, affinché tale tecnologia raggiunga la sua massima efficienza, risulta necessario stabilire una partnership con tutti gli elementi che gravitano attorno all’ecosistema: «non possiamo realizzare questo prodotto completamente da soli», ha dichiarato Kirsten Olsen Cahill, program manager a Google.org, la divisione filantropica della compagnia. «Noi dipendiamo da un intero ecosistema di utility, produttori di apparecchi e policy che dovrebbero permettere ai consumatori di avere un accesso dettagliato al loro consumo energetico a livello casalingo e ad intraprendere decisioni più sagge in merito ai consumi energetici».