Da circa tre anni, Intel ha introdotto un nuovo approccio evolutivo per i suoi processori denominato Tick-Tock. L’attuale microarchitettura Nehalem rappresenta la fase Tock e utilizza il processo produttivo a 45 nanometri della precedente famiglia Core 2 Duo.
La fase Tick invece si riferisce ad un’evoluzione della microarchitettura esistente con il passaggio ad una tecnologia produttiva più raffinata. Quindi i nuovi processori a 32 nanometri faranno parte della piattaforma Westmere prevista per la fine dell’anno.
Prima delle CPU a 32 nanometri, Intel presenterà le due soluzioni appartenenti alla piattaforma Nehalem: Lynnfield per il settore desktop e Clarksfield per il settore mobile, caratterizzati da quattro core e otto thread.
I successori di Lynnfield e Clarksfield saranno, rispettivamente, le CPU a due core/quattro thread Clarkdale e Arrandale, che verranno abbinati ai chipset della serie 5. Per la fascia Extreme, infine, il successore dell’attuale Core i7 ha nome in codice Gulftown, processore a sei core/dodici thread, che utilizzerà ancora il chipset X58.
Il passaggio ai 32 nanometri permetterà di integrare sul package anche un core grafico a 45 nanometri e il controller di memoria DDR3 che verrà spostato dalla CPU alla GPU. Lo stesso processo produttivo sarà alla base della futura nuova microarchitettura Sandy Bridge.
Per l’aggiornamento delle quattro fabbriche presenti negli Stati Uniti (due in Oregon, una in Arizona e una in New Mexico), Intel investirà tra il 2009 e il 2010 circa 7 miliardi di dollari.