Il mondo della ricerca online è sempre più nelle mani di Google. Gli ultimi dati Nielsen Online delineano il fatto che il motore di Mountain View abbia ormai una egemonia totale sul settore, confermando nel tempo il proprio stato di buona salute con tassi di crescita costanti e, soprattutto, migliori di quanto non registrato dal resto della concorrenza.
Il quantitativo complessivo di ricerche composte negli USA nel primo mese del 2009 (poco meno di 9.5 miliardi di query) vede superato il quantitativo registrato nel gennaio del 2008 con una differenza pari al 27.5%. Google sfiora i 6 miliardi di query occupando il 62.8% del mercato, vedendo il numero delle ricerche composte sulle proprie pagine di ben il 40%. La crescita di Google è pertanto più alta rispetto a quella del mercato complessivo: in altri termini, la maggior parte della crescita è concentrata nelle mani di Google confermando vecchie analisi secondo cui il mondo della ricerca online sarebbe teoricamente destinato ad un monopolio naturale.
La seconda piazza del podio è occupata ancora e sempre da Yahoo, forte di una quota di mercato pari al 16.2% (1.5 miliardi di ricerche). La crescita di Yahoo è stata pari all’8.7% anno su anno, una performance che non gravita in territorio negativo ma che raccoglie molto poco rispetto alla media del settore. L’omologo servizio Microsoft, infatti, ottiene una performance decisamente migliore crescendo il doppio (+18.3%) negli ultimi 12 mesi e giungendo ad una quota di mercato dell’11.2% con poco più di un miliardo di query in archivio.
Al resto dei motori rimangono le briciole: AOL Search occupa il 4%, Ask l’1.9%. In particolare il settore sembra avviato verso una progressiva polarizzazione nella quale i motori maggiori riescono a calamitare quote di mercato sempre più consistenti (con punte di eccellenza a Mountain View), mentre i pesci piccoli soccombono senza apparente speranza.