Mozilla ha rilasciato un importante aggiornamento per il proprio browser Firefox, portando ora il proprio applicativo alla versione 3.0.7. Rinviata, giocoforza, la versione 3.1: nei prossimi giorni verrà rilasciata la terza beta per mettere alla prova il nuovo motore di rendering Tracemonkey Javascript, dopo sei settimane circa dovrebbe arrivare la quarta beta, ma a questo punto il rilascio ufficiale arriverebbe in netto ritardo rispetto alla tempistica prevista. Per questo motivo, quindi, non è da escludere un salto a pié pari della versione 3.1 per passare ad una più corposa 3.5 che simboleggi in modo significativo il lavoro compiuto nel frattempo sullo sviluppo del browser.
Con Firefox 3.0.7, Mozilla rilascia il secondo aggiornamento di sicurezza dell’anno a distanza di 1 mese dalla 3.0.6. Cinque i correttivi profusi nel codice, tre dei quali identificati da Mozilla come update di importanza «critica». Il primo, MFSA 2009-07, concerne quattro differenti vulnerabilità con possibilità di corruzione della memoria; il secondo, MFSA 2009-08, concerne un uso improprio della memoria che può portare al crash ed all’esecuzione di codice da remoto; il terzo, MSFA 2009-10 concerne una serie di problematiche identificate nelle librerie PNG. Un ulteriore bollettino MSFA 2009-09 descrive un «alto rischio» causato dal cosiddetto “nsIRDFService”: quest’ultima vulnerabilità apre alla possibilità di sottrarre dati privati tramite redirect pilotati.
Firefox 3.0.7 è disponibile per il download, anche in lingua italiana, con installer da 7.1Mb. Le note di release indicano come la nuova versione, oltre ai citati aggiornamenti di sicurezza, introduca anche una serie di miglioramenti in quanto a stabilità ed accessibilità.
Firefox è ad oggi il secondo browser più usato al mondo. Gli ultimi dati Net Application accreditano a Mozilla una quota di mercato pari al 21.77% (+0.2% nell’ultimo mese) contro il 67.44% di Internet Explorer (-0.1% nell’ultimo mese). Le pressioni che l’UE sta portando per lo scorporo di IE8 da Windows 7 sembrano restituire i primi risultati, ed a quel punto Mozilla dovrà farsi trovar pronta per rispondere al possibile aumento di domanda che dall’utenza potrebbe piovere sulla “volpe infuocata”.