Sono solo giocattoli, ma meritano la giusta visibilità in Rete. Devono aver pensato qualcosa del genere i responsabili del colosso ToysRUs prima di procedere all’acquisto di un dominio per la considerevole cifra di 5 milioni di dollari. Grazie all’esborso da record, la multinazionale specializzata nella vendita di giocattoli ha conquistato l’ambito dominio Toys.com.
Il prezioso indirizzo Web era stato messo all’asta in seguito all’acquisizione della società eToys da parte della stessa ToysRUs. La società era entrata in possesso del dominio eToys.com, mentre il più generico Toys.com era stato messo in vendita dalla Corte che si era occupata della bancarotta di eToys. Una prima asta era stata vinta da Faculty Lounge per una cifra intorno agli 1,25 milioni di dollari. Tuttavia, la Corte aveva ritenuto necessario ripetere la vendita con una seconda asta poiché l’evento non era stato sufficientemente pubblicizzato, comportando così una acquisizione a un prezzo chiaramente al di sotto del reale valore di Toys.com.
Nel corso della seconda asta, tenutasi durante il mese di febbraio, Faculty Lounge ha formulato una sola offerta per assicurarsi il regolare svolgimento delle contrattazioni e poter così beneficiare di un bonus di risarcimento. Raggiunta la cifra dei 3 milioni di dollari quasi tutti i partecipanti hanno deciso di abbandonare la partita, lasciando solamente in campo ToysRUs e National A-1, società specializzata nella compravendita di domini Internet.
Durante l’asta, National A-1 ha fissato il proprio massimale di spesa intorno ai 5 milioni di dollari; ToysRUs ne ha così offerti 5,1 milioni ottenendo infine il tanto agognato dominio. L’acquisizione di Toys.com è stata da poco ufficializzata dalla Corte distrettuale del Delaware, che ha dunque fornito il via libera alla multinazionale dei giocattoli per utilizzare il dominio acquistato all’asta. Da circa due anni non si registrava un esborso così alto per l’acquisto di un indirizzo Internet. Almeno la compravendita di domini sembra essere immune alla crisi economica.