Una nuova speranza per tutte le persone affette da Morbo di Parkinson potrebbe arrivare da Sergej Brin, 35enne co-fondatore di Google che, in passato, ha reso pubblico di aver ereditato dalla madre una mutazione genetica che lo espone al rischio di contrarre la malattia.
In collaborazione con la moglie Anne Wojcicki, alla guida dell’azienda 23andMe, Sergej Brin ha lanciato un’iniziativa atta a raccogliere la partecipazione di una vasta community di persone affette dal morbo di Parkinson, in modo da poter avere a disposizione una imponente mole di dati da destinare alla ricerca medica.
La prima mossa (ancora in fase di attuazione) in tale direzione è l’abbassamento del prezzo per richiedere il test di analisi del proprio DNA da 399 a soli 25 dollari.
Sebbene le ampie disponibilità economiche del progetto facciano ben sperare per future positive evoluzioni nello studio del problema, ad oggi il Parkinson resta una malattia invalidante tra le più difficili da diagnosticare per tempo, nonostante già negli anni passati parecchi team si siano dedicati in modo intensivo alla sua analisi.
Ciò che fa ben sperare è l’approccio, del tutto inedito e in pieno stile Google, con cui Brin e la moglie intendono coinvolgere in prima persona i diretti interessati, non relegandoli allo status di semplici soggetti di studio.