«Electronic book security and copyright protection system»: è archiviato con questo nome, presso l’Ufficio Brevetti USA, un testo che descrive a sommi capi il funzionamento di un dispositivo quale Kindle. Il problema è nel fatto che il brevetto non è registrato a nome Amazon, ma a nome Discovery Communications. Ed è a nome della Discovery Communications che è anche firmata la denuncia dalla quale ora Amazon dovrà difendere il proprio Kindle.
Secondo la Discovery Communication, Amazon si sarebbe macchiata con Kindle e Kindle 2 di una evidente violazione di brevetto. Il testo al centro dell’accusa è quello registrato dall’USPTO al numero 7,298,851, registrazione datata 20 novembre 2007. Il brevetto non descrive il dispositivo in sé, ma il suo ruolo all’interno di un sistema complesso che prevede l’acquisto di un contenuto, la protezione del copyright, la sicurezza dello storage e l’uso del contenuto archiviato.
Il sito ufficiale Discovery rende nota la denuncia mettendo anche a disposizione copia del documento ufficiale. Nella denuncia è esplicita la ricerca di un risarcimento che vada a definire un accordo tra le parti basato su royalties. Non sembra esserci invece traccia di una richiesta di sospensione della commercializzazione del dispositivo Amazon. La Discovery Communication spiega di voler difendere la proprietà intellettuale del proprio gruppo e gli sforzi di ricerca compiuti, ma al tempo stesso sembra rinunciare a qualsivoglia approdo sul mercato cercando piuttosto un accordo legale con Amazon per trarre lucro dalla presenza di Kindle nel mondo dei reader.
Al momento Amazon non ha rilasciato alcun commento sulla vicenda. Una nota curiosa è nel fatto che la parte denunciante è titolare di marchi quotati quali il ben noto Discovery Channel.