Fortemente sostenuta da Barack Obama e forte di un finanziamento pari a 4,5 miliardi di dollari, la nuova generazione di reti intelligenti per la distribuzione dell’energia, identificata con il termine ‘Smart Grid’, sembra aver trovato un ostacolo da superare prima della sua definitiva consacrazione. Secondo i test effettuati da alcuni esperti del settore, infatti, la natura delle Smart Grid, non troppo dissimile dal Word Wide Web, la renderebbe vulnerabile agli attacchi condotti dai cybercriminali, i quali potrebbero condurre a dei veri e propri black-out.
A rendere le Smart Grid vulnerabili, la comunicazione bidirezionale che si instaurerebbe tra i dispositivi connessi alla rete, in grado di inviare e ricevere contenuti in modo flessibile e distribuito.
Secondo il parere di Joe Fagan, legale del Pillsbury Winthrop Shaw Pittman, il passaggio da un network mono-direzionale ad uno bi-direzionale comporterebbe infatti un maggior numero di punti di contatto all’interno della rete; inoltre, trattandosi di un sistema pesantemente basato sui protocolli tipici di Internet, i cybercriminali avrebbero già a disposizione un vasto arsenale di strumenti pronti a metterla in ginocchio.
Gli Smart Meters, ovvero i contatori intelligenti alla base delle Smart Grid, risultano essere apparecchi decisamente economici e semplici, soprattutto quelli utilizzati in ambito casalingo, e quindi facilmente accessibili a chiunque desideri condurre dei test mirati a carpire tutti i segreti alla base del loro funzionamento: «un utente malintenzionato con 500 dollari di attrezzature e materiale e con un background in elettronica e informatica», ha fatto sapere il servizio di sicurezza IOActive, «potrebbe prendere il controllo [della avanzata infrastruttura dei contatori] permettendo la manipolazione in massa del servizio indirizzato all’utenza casalinga e business».
Secondo gli esperti, i cybercriminali potrebbero quindi divenire in grado di controllare centinaia o anche milioni di contatori e di spegnerli a piacimento, creando dei veri e propri black-out. Un rischio da non sottovalutare e che richiederà uno sforzo ulteriore al fine di proporre un modello di network veramente sicuro basato su protocolli aperti e standard concreti; in fondo, i benefici che le Smart Grid saranno in grado di apportare vanno ben oltre le problematiche da esse scaturite. «Non penso che sia crollato il mondo», ha dichiarato William Sanders del National Science Foundation Cyber Trust Center: «non penso che dovremo fermare lo sviluppo fino a che non sia stato tutto risolto. Dobbiamo però essere vigili e correggere i problemi relativi alla sicurezza già nella sua fase iniziale».