Come virtualizzare la propria rete con VMware Server 2.0

Come virtualizzare la propria rete con VMware Server 2.0

La virtualizzazione, cioè quel processo che ci permette di creare più ambienti autonomi su uno stesso computer condividendone le risorse hardware, ha compiuto un balzo in avanti enorme sia dal punto di vista delle funzionalità sia dal punto di vista dell’utilità.

Con la virtualizzazione possiamo creare per esempio ambienti di test, un fatto questo molto utile agli amministratore di reti che possono sperimentare nuove soluzioni senza dover disporre di un nuovo computer e senza rischiare di “fare” danni ai terminali principali. Possiamo ancora per esempio, creare vere e proprie reti virtuali i cui server gireranno di fatto in un’unica unità fisica.

Gli esempi di utilizzo potrebbero essere molti, ma vediamo di spiegare come realizzare una rete virtuale con VMware Server 2.0. Questo potente software rilasciato gratuitamente ci permette di creare, configurare ed eseguire le nostre macchine virtuale cioè gli ambienti autonomi e isolati dal computer principale ognuno dotato di un proprio sistema operativo.

Per virtualizzare è importante disporre di un computer abbastanza potente con almeno 2GB di RAM e con processore dual core. In caso contrario le prestazioni saranno davvero ridotte.

Il software è disponibile sia per Windows che per Linux e l’unica cosa richiesta da VMware sarà una registrazione gratuita dopo la quale ci verrà fornita una seriale.

La scelta migliore è sicuramente utilizzare un computer Linux, meglio se con Debian o Ubuntu, questo perché Linux consuma meno risorse di Windows e dunque ne lascerà di più per un utilizzo nelle macchine virtuali.

L’installazione è davvero banale sia con Windows (doppio click sul file exe) che con Linux (./vmware-install.pl).

Installato il software l’amministrazione avviene via browser, anche da remoto. L’indirizzo da digitare sarà: “https://ip-server:8333”
Dopo aver inserito la user e password ci troveremo di fronte al setup di tutto il server.

L’interfaccia ci permette di tenere sotto controllo sia l’host, cioè la macchina fisica monitorandone le prestazioni e i consumi di risorse, sia le macchina virtuali che potremo andare a creare tramite un comodo wizard.

Le macchina virtuali sono ampiamente configurabili, potremo assegnare un certo quantitativa di risorse, assegnare specifici ip, renderle compatibili con dispositivi esterni USB e molto altro ancora.

Ogni macchina virtuale una volta accesa viene amministrata da una console che verrà installata in automatico al primo avvio.

Il sistema operativo può venire installato sia da una Iso presente nel nostro hard disk sia via CD/dvd-rom. L’installazione è molto più rapida rispetto a quella fatta su un computer normale.

A questo punto siamo pronti e con le nostre macchina virtuali potremo fare tutto, come se fossero dei normali computer. Dunque connetterci da remoto e utilizzarle come server http, ftp, oppure utilizzate all’interno di una Lan come server di rete, firewall, server di dominio. Di fatto nessun grande limite.

Unica nota, l’obbligo di fare un po’ di prove; il fatto che il software sia semi automatico, non ci rende immediatamente degli esperti nella virtualizzazione.

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