Come tutti sanno, l’attuale materiale utilizzato per realizzare i transistor, ovvero il silicio, raggiungerà tra qualche anno il limite fisico di miniaturizzazione. Per tale motivo, sono già iniziati gli studi per trovare un suo sostituto.
Uno dei possibili candidati è il grafene, di cui abbiamo scritto in passato articoli su due possibili applicazioni: transistor inferiori a 10 nanometri e memorie per dispositivi a stato solido.
Il MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno realizzato un moltiplicatore di frequenza in grafene che permetterà di realizzare chip fino a 500 volte più veloci di quelli attuali.
Il moltiplicatore di frequenza è utilizzato in quasi tutti i dispositivi elettronici e ha il compito di fornire in uscita un segnale con una frequenza multipla di quella in ingresso. L’esempio più noto è il moltiplicatore di frequenza presente in un processore.
Aumentare la frequenza di un segnale significa anche aumentare il rumore, per cui spesso è necessario impiegare filtri per “pulire” il segnale. Grazie al grafene, però, è possibile realizzare moltiplicatori costituiti da un solo transistor che forniscono un segnale pulito senza filtri.
I ricercatori del MIT sono convinti che le prime applicazioni commerciali saranno pronte entro due o tre anni, con l’obiettivo di realizzare sistemi in grado di funzionare anche a 1000 GHz.