Manca ormai poco all’arrivo del nuovo e misterioso motore di ricerca Wolfram Alpha e la curiosità in Rete per il nuovo sfidante di Google aumenta. Determinato a mantenere alta l’attenzione sulla sua creatura, Stephen Wolfram, l’autore del progetto già fondatore del software Mathematica, ha fornito una prima dimostrazione del nuovo motore di ricerca durante un suo intervento presso la Harvard University.
«L’obiettivo è quello di rendere calcolabili le nostre conoscenze in termini semantici. L’attuale stato di avanzamento della tecnologia e del Web ha infine reso questo progetto non totalmente folle» ha dichiarato con un velo di ironia Wolfram nel corso del suo discorso al Berkman Center for Internet and Society di Harvard. Terminati i preamboli, l’esperto di sistemi computazionali ha poi fornito all’uditorio una breve dimostrazione del suo nuovo Wolfram Alpha, destinato a debuttare pubblicamente online nel corso del mese di maggio.
Inserendo il nome di una città come chiave di ricerca, Stephen Wolfram ha dimostrato come gli algoritmi del suo sistema siano in grado di raccogliere le informazioni online su posizione geografica, numero degli abitanti, meteo per poi restituirle in un formato discorsivo e naturale per l’utente. Inserendo le parole chiave “330 grammi di oro”, il motore di ricerca restituisce automaticamente il valore monetario della quantità di metallo prezioso indicata, ma anche il suo punto di fusione e numerose altre informazioni legate all’oro e al peso inseriti dall’utente.
Gli algoritmi e le capacità di ricerca semantica di Wolfram Alpha sembrano essere molto promettenti anche sul fronte delle informazioni sanitarie. Inserendo il valore “LDL 180”, si ottengono infatti numerosi dati statistici sui livelli di colesterolo nella popolazione e anche un raffronto tra i propri valori e quelli della maggioranza degli individui in una data area geografica. Fornendo maggiori dati, come sesso ed età, il motore di ricerca provvede ad affinare la propria risposta fornendo informazioni maggiormente dettagliate, sempre attraverso risposte discorsive.
Stando a quanto riferito da Stephen Wolfram, il nuovo Wolfram Alpha basa il proprio funzionamento su quattro pilastri: collezione dei dati, algoritmo interno e computazione, comprensione linguistica, presentazione automatizzata delle risposte. «Wolfram Alpha utilizza diversi trilioni di raccolte di dati. Otteniamo i dati sia da fonti libere che da fonti sotto licenza, alcune sono fonti estremamente statiche. Molte informazioni provengono dai feed collegati al nostro sistema, e provvediamo a mettere in correlazione i dati e a verificarli con un sistema in parte manuale e in parte automatizzato» ha dichiarato l’autore dell’ambizioso progetto.
Durante il suo intervento, Wolfram ha dunque ammesso che al momento il nuovo motore di ricerca necessita di costanti interventi manuali per affinare non solo il suo funzionamento, ma anche le risposte fornite ai suoi utilizzatori. Il progressivo utilizzo da parte di un alto numero di utenti e l’avvento di nuove soluzioni tecnologiche dovrebbero comunque ridurre sensibilmente l’apporto umano richiesto per il buon funzionamento di Wolfram Alpha. L’intero motore di ricerca sarà gratuito, tuttavia gli utenti che lo desidereranno potranno sottoscrivere un abbonamento per ottenere funzioni maggiormente avanzate e calibrate sulle loro esigenze.
Gli ultimi dubbi e curiosità su Wolfram Alpha dovrebbero trovare presto risposta. Salvo contrattempi, il debutto del nuovo motore di ricerca semantico è previsto per i primi giorni del mese di maggio.