Photosynth non è più soltanto uno strumento sfizioso: Microsoft ha proiettato direttamente il proprio servizio nell’area business suggerendone l’utilizzo a braccetto con Microsoft Virtual Earth. E la novità non è di poco conto, poiché Microsoft usa un approccio molto in stile Google per andare a sfidare proprio il rivale di Mountain View sul campo delle mappe e della geolocalizzazione. L’idea è quella per cui libertà d’azione e nuove opzioni di controllo possano attirare grandi aziende e piccole imprese per far sì che anche il mondo del business possa giovarsi delle qualità di Photosynth.
La forza dell’idea Microsoft è nell’affidamento sugli User Generated Content. Il gruppo, infatti, chiede agli utenti interessati di farsi portatori del verbo di Photosynth scattando le immagini preferite, avviando la “fotosintesi” degli scatti e quindi posizionando i propri locali su di una mappa condivisa. Così facendo Microsoft conta di sfidare in parte Google Street View, ma di andare anche oltre grazie alla possibilità di entrare negli edifici e mostrare così come può essere una casa, cosa ospita una vetrina o come è arredato un punto ricettivo.
Gli utilizzi ipotizzabili sono ovviamente molti e variegati:
- Real estate, per visitare una casa in vendita prima ancora di averci messo piede all’interno;
- Turismo, per valutare approfonditamente un hotel prima di prenotare la propria vacanza;
- Commercio, per mostrare gli interni di un negozio, trasmettendo l’appeal del locale assieme alle immagini dei prodotti in vetrina;
- Media e intrattenimento, con la possibilità di creare nuove forme di marketing in ambienti controllati e tramite la diffusione sulla Rete;
- Pubblica amministrazione, per fornire dettagli relativi a servizi ed edifici pubblici;
Photosynth è un progetto basato sulla tecnologia Silverlight. La bontà dell’idea ha immediatamente raccolto un certo qual entusiasmo attorno al progetto, ma in seguito il tutto si è cristallizzato attorno ad un concept che non ha più fornito ulteriori suggestioni. L’incontro con Virtual Earth potrebbe ora essere fondamentale: l’introduzione di nuove funzionalità e la disponibilità di licenze per usi specifici potrebbe portare a termine l’idea compiuta che Microsoft ha di Photosynth, ma prima di poter parlare di rivoluzione Microsoft dovrà apporre ancora molti interventi migliorativi ad un sistema mappale generale che è ancora carente rispetto all’omologa offerta Google. A latere v’è anche l’opzione Geosynth (apposito per spazi aperti), ma anche in questo caso trattasi ancora di un cantiere aperto privo di risultanze effettive.
Microsoft propone duplice case history per mostrare le qualità del proprio operato: gli scatti della NASA relativi alla International Space Station da una parte, la copertura completa di una zona turistica dall’altra. Una ulteriore demo tecnica, infine, dimostra nuove funzioni quali ad esempio la possibilità di organizzare collezioni private o evidenziare punti specifici della “fotosintesi” ricreata.