Con 189 voti a favore e soli 14 contrari, il Senato francese ha approvato in via definitiva la cosiddetta Dottrina Sarkozy.
Diventa legge, dunque, la politica dei “tre colpi“, quella che prevede avvertimenti e successiva disconnessione forzosa per gli utenti che violino le norme di copyright su internet.
Diventa legge, pertanto, anche l’istituzione dell’Hadopi, l’autorità che provvederà a tale disconnessione.
Finisce, quindi, quella che era diventata quasi una telenovela: l’approvazione della Dottrina è stata recente oggetto di un tira e molla nelle aule del parlamento francese, con tanto di sorprendente (temporanea) bocciatura nella votazione del mese scorso.
L’opposizione, in ogni caso, ha già annunciato che presenterà ricorso al Consiglio Costituzionale.
Ricordiamo che a livello europeo, però, la dottrina francese non sta avendo vita facile: il Parlamento europeo ha indicato che il taglio della connessione può avvenire solo con la decisione di un Tribunale, mentre la legge francese affida il compito a un’autorità amministrativa.
Entusiaste, invece, sono state le reazioni delle associazioni che tutelano il diritto d’autore.
In Italia il presidente della SIAE, Giorgio Assumma, ha dichiarato:
È una vittoria storica di quanti credono e combattono per il giusto rispetto della proprietà intellettuale e del lavoro degli autori che deve essere incentivato attraverso la sua protezione per il progresso della cultura.
Preoccupante, per i cultori del file-sharing, il successivo auspicio di Assumma:
Io spero che la nuova legge francese costituisca un forte stimolo per il parlamento italiano affinché si affretti ad adottare un’adeguata normativa in proposito.
Anche a livello internazionale non sono mancate reazioni di consenso. Il CISAC, federazione internazionale delle società che tutelano il diritto d’autore, ha rilasciato un comunicato stampa:
La legge introduce una risposta graduata, che insegna a trattare la pirateria in maniera educativa e favorisce la creatività degli autori. Si tutela il lavoro degli autori anche su Internet, un lavoro che va giustamente retribuito.
Così Eric Baptiste, direttore generale della CISAC:
La libertà di creazione e la diversità culturale non avranno più futuro se continuerà il saccheggio in massa delle opere, privando i creatori dei loro mezzi di sussistenza, le industrie culturali del loro finanziamento e, in fin dei conti, privando il pubblico stesso delle nuove opere senza le quali la cultura non è più viva.