Il motore di ricerca del momento è Wolfram Alpha. Sebbene il concetto che cova sia ancora in fasce, infatti, è parsa evidente a molti la portata rivoluzionaria di un esperimento che tenta davvero di interagire con il linguaggio umano carpendo il significato delle parole in base alla loro contestualizzazione sintattica nella frase. Wolfram Alpha non è ancora un anti-Google e nemmeno si candida ad esserlo per il breve periodo. La curiosità attratta, però, è stata enorme e a distanza di una settimana è anche possibile quantificarla: 100 milioni di query raccolte in 7 giorni.
Il numero proveniente direttamente dal dott. Stephen Wolfram, la mente a capo del progetto, il quale ha confidato le proprie sensazioni al sito Mashable.com. Il dott. Wolfram sembra essere concentrato su un aspetto in modo particolare: il linguaggio. Stephen Wolfram confida tutto il fascino provato per il più complesso dei sistemi di comunicazione in uso, e punta su questo aspetto per il futuro del proprio motore: capire la domanda, infatti, è il primo passo verso la formulazione di una risposta esaudiente e qualitativa. Milioni di query, però, non bastano ancora: spesso il linguaggio usato dagli utenti è innaturale, deviato dalla coscienza di una interazione con un motore di ricerca. Nemmeno gli argomenti cercati sono validi: l’utenza ha infatti sperimentato soprattutto un concetto, aggirando pertanto la quotidiana necessità che porta a formulare una query interessata. 100 milioni di query, dunque, ma un paniere ancora misero per valutazioni efficaci e valide: il tempo, l’abbassarsi del polverone attorno al motore ed un approccio differente dell’utenza aiuteranno il team ad analizzare meglio le performance e la bontà delle risposte.
La componente sociale, conferma però Stephen Wolfram, è fondamentale: la collaborazione degli utenti sarà necessaria ai fini del miglioramento del motore ed oltre 50 mila suggerimenti sarebbero già giunti ad un team ora alle prese con un overload informativo che necessita la formulazione di equi parametri per adottare una qualche priorità di intervento.
Il prossimo passo dovrebbe essere l’ennesima dimostrazione del coraggio di approccio adottato: il motore intende avviare esperimenti pilota che permettono agli utenti di caricare database di informazioni proprie, informazioni che andranno ad arricchire l’archivio Wolfram Alpha inaugurando un rapporto diverso tra motore ed utente. Quest’ultimo, infatti, non è più fattore passivo, ma protagonista nella creazione del database entro cui andranno a pescare informazioni le query proposte sul motore.
L’intervista si conclude con la nota di colore relativa agli Easter Eggs previsti. L’audio completo dell’intervista è a disposizione su Mashable.