La frammentarietà delle informazioni e la sporadicità delle dichiarazioni ufficiali ha creato notevole confusione attorno al famigerato Magic Italy che Michela Vittoria Brambilla ha annunciato al TG4 nelle ore che hanno preceduto i risultati della recente tornata elettorale. Tuttavia emergono, nella confusione di prese di posizione poco informate e spesso pregiudizievoli, alcune informazioni aggiuntive relativamente al logo che dovrebbe rappresentare l’Italia nel mondo del turismo. Ed emerge anche una nuova versione del logo medesimo.
Spiega la Brambilla sulle pagine de La Repubblica: «Fermi tutti, c’è stato forse qualche malinteso. Quello mostrato dal TG4, di cui si parla sulla rete, non è il logo dell’Italia ma solo il frame di un’animazione che sarà inserita in coda agli spot dstinati all’estero. E comunque è solo una bozza». Qui precisa il contesto, anch’esso ancora ignoto: «Faremo una campagna di spot per l’Italia e una per l’estero. Il Presidente Berlusconi ci tiene moltissimo e se ne sta occupando personalmente, insieme a me e ad un battaglione di grafici. […] entro la fine del mese contiamo di presentare sia la campagna di spot sia il nuovo logo dell’Italia». Le accuse della Brambilla volgono poi al “cetriolo” ideato dal team di Rutelli (il logo che meglio rappresenta l’infamia di Italia.it) e addebitano gli insuccessi del portale a Romano Prodi (dimenticando però che l’idea era stata del Ministro Stanca, sotto il Governo Berlusconi).
Le dichiarazioni sono le stesse riportate da un editore di diversa estrazione: il Giornale, sul quale compaiono medesimi contenuti, mostra però anche una versione riveduta e corretta del logo. Il campo è bianco, il nome tramuta in lingua italiana (da “Magic Italy” ad un semplice “Italia”), e viene così spiegato: «il Giornale è in grado di anticipare il marchio che andrà a rappresentare ufficialmente l’Italia in tutte le campagne di immagine. La scritta è stata realizzata con un italianissimo carattere «bodoni» ed è attraversata da un nastro tricolore quasi dispiegato al vento»:
Le differenze tra le due versioni sono minime, e probabilmente quello mostrato dal Giornale può essere un ennesimo frame dello stesso video. I loghi “Magic Italy” ed “Italia” sembrano dunque avere origine comune, ma anche in questo caso la frammentarietà delle informazioni impedisce la formulazione di una interpretazione lineare univoca. Il Giornale, infatti, sembra mettere ripetutamente in relazione il logo di Italia.it con il nuovo, ma trattasi di un legame che le dichiarazioni stesse della Brambilla negano (il portale e gli spot non hanno nulla a che vedere). L’unica ipotesi plausibile è pertanto quella di un affiancamento di “Magic Italy” ed “Italia” come loghi differenti da utilizzarsi rispettivamente all’estero per il primo e nel nostro paese per il secondo.
La cronistoria dei loghi del turismo italiano è ben riassunta dal neonato blog Magic Italy, mentre il resto del dibattito può essere seguito su SocialDesignZine (ove tutto è cominciato prima del video portato online da Webnews) o sull’apposito gruppo su Facebook “Kill Magic Italy”. Ad occuparsi della vicenda vi sono stati inoltre gran parte dei media nazionali, raccogliendo così dalla rete una polemica divenuta rapidamente furente: l’argomento Italia.it, infatti rimane nel tempo un nervo scoperto che la politica non ha ancora saputo affrontare.
Su Italia.it, pertanto, non v’è alcuna novità. Il famigerato nuovo logo sarà utilizzato soltanto in una serie di pubblicità che il ministero sta preparando, mentre per il portale rimane una nebulosa scadenza e nessuna novità imminente. La cortina di ferro che separa l’informazione dal passato del portale (i conti, le responsabilità, gli insuccessi) è però temporaneamente infranta da Lucio Stanca, l’artefice primo dell’idea, il quale ha rivendicato all’ANSA la bontà del proprio operato: «Rivendico il merito del progetto del portale Italia.it. Andava a colmare un vuoto nella promozione del turismo italiano nei confronti della concorrenza in un settore strategico per la crescita del nostro sistema economico. Il “travel&turism” è di gran lunga l’attività più rilevante su Internet e l’Italia deve recuperare un ritardo di oltre dieci anni».