Il sito Shacknews ha divulgato un documento su cui è scritta parte della questione intorno al travagliato Duke Nukem Forever.
Cercando di proporre un riassunto della lunga discussione riportata dal summenzionato sito, in sostanza Take-Two sosterrebbe che 3D Realms/Apogee non sarebbe stata d’accordo sullo sviluppo di Duke Nukem Forever anche su Xbox 360, dunque Take-Two avrebbe cercato un altro team di sviluppo valido e capace per poter sviluppare il gioco anche sulla console di Microsoft.
Questo, ovviamente, avrebbe significato per 3D Realms fornire il proprio codice sorgente del gioco per poter rendere possibile lo sviluppo del porting su Xbox 360.
Tale cessione del suddetto codice non sarebbe però mai avvenuta, poiché 3D Realms è poi fallita,senza aver mai concesso l’indispensabile codice a Take-Two (e al nuovo team che avrebbe dovuto lavorare al gioco per lo sviluppo dello stesso su Xbox 360). Questo avrebbe costretto Take-Two a ricorrere a una causa legale contro 3D Realms, riuscendo nell’impresa di obbligare quest’ultima a concedere e fornire il codice in licenza.
Da qui in poi la tensione tra le due case è salita alle stelle: Take-Two aveva i suoi buoni motivi di credere, infatti, che 3D Realms/Apogee avesse dei fondi in un account off-shore che non solo avrebbero consentito alla società di non fallire, come invece è accaduto, ma che adesso potrebbero essere utilizzati dalla stessa per acquisire e assolvere le obbligazioni insolute nei confronti di Take-Two.
Ovviamente gli sviluppatori di Duke Nukem negano tutto, sostenendo che quelle di Take-Two sono false accuse.
3D Realms ha poi aggiunto per bocca di un suo portavoce, di essere stati per anni al centro delle mire di molte major statunitensi, venendo coinvolti in diverse cause legali (si parla di dozzine di cause) tra cui spiccano quelle mosse da case di produzione come Warner e Fox.
Nonostante tutto, 3D Realms continua a professare la sua innocenza (a supporto della quale, è da riconoscerlo, le ripetute vittorie in tribunale contro le sopraccitate case di produzione) e consiglia al pubblico di aspettare circa un anno per scoprire quale sarà la verità, scommettendo su una nuova assoluzione da parte della Corte.