Lundquist, società di consulenza sulla comunicazione che ha come motto “Measure, Manage, Change”, ha presentato l’esito di una ricerca che è stata ripresa a inizio giugno dall’inserto settimanale de Il Sole 24 Ore, “nòva”.
In sostanza, l’indagine riguarda il modo in cui grandi aziende italiane (quotate alla Borsa di Milano e comprese nell’indice Ftse Mib) sanno (o “non” sanno) “presidiare” la propria pagina sulla versione inglese di Wikipedia.
Risulta che, per la cura della pagina e il numero di visite, la meglio piazzata è FIAT, mentre tra le pagine più trascurate troviamo quella di Seat Pagine Gialle, che tuttavia rimanda in modo abbastanza immediato al Corporate Site.
A proposito di “presidiare” le pagine, tuttavia, va subito fatta un’annotazione: chi visita in questa metà di giugno (a dieci giorni dall’articolo di “nòva”, che può portare traffico) la Home di Lundquist.it, trova il sito “in costruzioni”, le “ultime notizie” ferme al 2 marzo e l’ultimo post del blog al 2 aprile. Per avere un’idea dettagliata della ricerca, non resta che sfogliare le relative pagine sul sito Slideshare.
Tornando però alle aziende su Wikipedia, è chiaro che “presidiare” la pagina diventa inevitabile per salvaguardarsi da interventi sgraditi. La domanda è un’altra: quando si è colossi come FIAT o come Seat Pagine Gialle, quanto conta in termini di Web marketing curare una pagina dettagliata su Wikipedia? Tanto? Poco? Ci si può accontentare di rinviare al proprio sito ufficiale?