Bello da vedersi, di pedigree importante, di stuzzicante concezione: nasce così il CrunchPad, un device portatile per la navigazione sul Web nato dalla mente di quel Michael Arrington già noto per aver sfondato nel mondo della blogosfera internazionale grazie al proprio TechCrunch. Il CrunchPad non è una novità assoluta poiché i primi prototipi sono in circolazione fin dal 2008. Il progetto è però stato affinato nel tempo, ne sono state riviste componenti e funzionamento, ed ora tutto potrebbe essere pronto per il lancio ufficiale. Una cosa è certa: il device è destinato ad attrarre forti curiosità.
Il CrunchPad è una sorta di tablet touchscreen. Se poco di certo è dato a sapersi circa le dimensioni (modificate tra i vari prototipi, da un minimo di 12 pollici e con uno spessore indicativo di 18 mm), certa sembra invece essere la vocazione al low cost. Il device, infatti, sarà senza hard disk e la sua unica funzione è quella di navigare in Rete. Il tutto, si stima, per un massimo di 300 dollari. Portabilità garantita, linea gradevole, concept nato da chi sulla Rete ha costruito la propria fortuna: gli ingredienti basilari sembrano esserci tutti.
A inizio Giugno fu lo stesso Arrington a distribuire questa immagine di presentazione per il proprio device:
CrunchPad
Spiegava Arrington nelle scorse settimane: «La prossima volta che parleremo del CrunchPad sarà in un apposito evento per la stampa in Luglio». Luglio è arrivato e le scadenze sembrano confermate. Un precedente video (relativo al prototipo precedente rispetto a quello che sta per approdare sul mercato) mostra comunque generosamente il funzionamento e l’idea che sta dietro il nuovo tablet:
CrunchPad ha cuore Intel Atom, supporta Flash e, pur essendo privo di tastiera, può essere collegato ad una periferica di input esterna. Tutto, comunque, è già incluso nel pacchetto software con un’ampia tastiera touchscreen che permette un’agevole interazione. Nessun dettaglio è al momento trapelato circa le possibilità di collegamento del device alla Rete. Il successo dipenderà anche dalla durata delle batterie, dalla qualità dell’interazione con lo schermo, dalla compatibilità con i codec e dalle molte altre variabili che definiscono la completezza dell’esperienza di navigazione.
Per ora, da buon blogger esperto di rumor e di start-up, Michael Arrington ha solo messo la pulce nell’orecchio: milioni di suoi fans sono già in trepidante attesa. Chissà che il mese di pausa che Arrington si era preso a inizio anno non avesse però motivi ben differenti dalla lite che lo aveva coinvolto in occasione di un evento pubblico lo scorso Gennaio.