App Store, il negozio di applicazioni di Apple, la settimana scorsa ha compiuto il primo anno di vita: anno in cui l’azienda di Cupertino è riuscita a lanciare un nuovo modello di business che, nonostante lo scetticismo iniziale della concorrenza, ora vanta “innumerevoli tentativi di imitazione”. Polemiche e discorsi da bar a parte, App Store ha principalmente un grande merito: aver riportato l’utente al centro delle attenzioni dei produttori di telefoni cellulari.
Per chi si fosse perso una delle più importanti rivoluzioni nella storia della telefonia mobile, è giusto ricordare che App Store è il negozio virtuale di Apple in cui i possessori di iPhone (e di iPod Touch) possono acquistare applicazioni per il proprio device touch: attualmente se ne contano più di 56000.
Insomma, App Store incarna ben 56000 modi diversi di utilizzo dello stesso prodotto. Un prodotto che può anche non cambiare di design, come ben dimostra il recente iPhone 3GS: sono i contenuti il vero punto di forza del melafonino. App Store, secondo Apple, è il vero motivo per cui un utente dovrebbe acquistare un iPhone, in quanto chiave di accesso al mondo delle applicazioni.
App Store, inoltre, rappresenta un modello di business davvero interessante perché l’utente stesso può essere anche colui che mette in vendita la propria applicazione: un sistema circolare che, ancora più fortemente, mette al centro l’utente.
Buon compleanno App Store: ricordati però che non è ancora il caso di cullarsi sugli allori. La tua utenza, forse abituata fin troppo bene, presto si aspetterà qualcosa di nuovo che possa essere alla tua altezza.