25 anni, neolaureato, da breve assunto alla Foxconn. Il suo ruolo è delicato: tenere i rapporti tra l’azienda ed Apple, con piena responsabilità su alcuni preziosissimi prototipi del prossimo iPhone. Qualcosa, però, va storto: un prototipo viene smarrito. La pressione della situazione, il comportamento dell’azienda e la consapevolezza della gravità del fatto hanno però pesato eccessivamente sulla fragilità di quello che rimaneva comunque un ragazzo di 25 anni. Il volo dalla finestra ed il suicidio viene spiegato così dai giornali locali.
Il suo nome era Sun Danyong. Il 9 Giugno scorso entra in possesso di 16 prototipi di iPhone dalla linea di assemblaggio della Foxconn. Pochi giorni più tardi si accorge dello smarrimento di uno dei dispositivi. Non trovando l’unità nemmeno presso lo stabilimento, comunica il fatto in sede in data 13 Giugno. A questo punto sale l’allarme e scattano pressanti interrogatori. Alcuni dipendenti FoxConn avrebbero fatto incursione nell’abitazione di Sun, il quale sarebbe stato peraltro detenuto e molestato per capire se vi fosse dolo nello smarrimento del prezioso prototipo. Nessuna conferma su questi rumor, però. L’evidenza è una soltanto: un video di sorveglianza che mostra la rincorsa di Sun verso il vuoto dalla finestra della propria abitazione.
Alcuni strani messaggi su instant messenger inviati appena prima del suicidio gettano pepe ulteriore sulla vicenda. L’interruzione della vita di un ragazzo 25enne è però una vicenda sufficientemente calda anche senza pepe ulteriore e l’attenzione attorno ai rapporti tra Apple e la Foxconn sono destinati a rimanere sotto osservazione. L’assoluta segretezza delle lavorazioni, infatti, potrebbe aver portato ad una deriva paranoica che, al primo intoppo, ha causato il corto circuito di Sun Danyong. In ballo, però, c’è molto: avere in mano i dettagli del prossimo iPhone potrebbe permettere alla concorrenza di anticipare le mosse Apple e, se il prototipo finisse nelle mani sbagliate, probabilmente il Web entrerebbe in possesso dei dettagli sul dispositivo molto in fretta.
VentureBeat, blog che ha riassunto la vicenda prendendo spunto da tutta una serie di fonti locali cinesi, ha sottolineato il lato umano della storia, quello di un ragazzo 25enne che ha passato la vita sui libri e si è improvvisamente trovato in mano una grossa responsabilità e nessuno a coprirne le spalle. L’unica via di fuga è stata la finestra. Ma di questo, evidentemente, è un sistema intero che dovrà rispondere.
Pressione psicologica, molestie e scarsa tutela dei lavoratori: la Foxconn Central Security Division è destinata a rimanere sotto accusa e a dover spiegare quanto successo con dovizia di dettagli. Apple vive la vicenda dall’esterno, senza responsabilità dirette sul caso, ma nella scomoda situazione di dover confermare l’assoluto valore della segretezza delle proprie operazioni industriali.